Ma cosa dicono i documenti ufficiali della Chiesa su questo momento della celebrazione e qual è l'atteggiamento corretto da tenere durante lo scambio della pace? Ce ne parla Mauro Bonaita in questo articolo didattico e un po' ironico, che gentilmente ci invia da Reggio Emilia.
§§§
Durante il periodo covid, uno dei tanti precetti umani che sono stati imposti ai fedeli, è stato il divieto di scambiarsi il segno di pace: forse l’unico, tra l' assurdità di tutti gli altri, che avremmo dovuto eseguire in modo veramente ligio!
Tuttavia, anche questo precetto, interpretato nel modo modernista è diventato occasione, per molti, di dare sfogo alla solita creatività liturgica, sempre fuori luogo.
Eccoci quindi che abbiamo assistito a: strani inchini da samurai, strizzate d'occhio con smorfia, toccate di gomito, lancio di baci a distanza, saluti muti a una o più mani e chi più si scompone, più inclusivo è...
Allegriiia! Peggio di così ci sarebbe solo il ritorno delle “catene umane” al Padre Nostro, se già in qualche luogo non accade...
Il bello - si fa per dire - fu che la CEI ( Conferenza Episcopale Italiana) ci rassicurò sulla temporaneità del provvedimento di eliminazione e/o sostituzione del segno di pace (si legga qui), ma poi le cose evidentemente gli sfuggirono di mano.
Questo momento della liturgia, che si incontra appena prima di ricevere l'Eucarestia era già, anche prima del covid, spesso occasione di varie scompostezze da parte dei fedeli, ma poi giungemmo, ed è ancora così, all’apoteosi del pessimo gusto...
Ma vediamo brevemente cosa dicono i documenti ecclesiali a proposito di questa fase liturgica, considerando in particolare: il “Nuovo ordinamento del Messale Romano” e la “Redemptionis Sacramentum”.
NUOVO ORDINAMENTO DEL MESSALE ROMANO
REDEMPTIONIS SACRAMENTUM
Non a caso, ancora al punto [71] della “Redemptionis Sacramentum” si chiarisce quanto segue:
[71.] Si mantenga l’uso del Rito romano di scambiare la pace prima della santa Comunione, come stabilito nel Rito della Messa. Secondo la tradizione del Rito romano, infatti, questo uso non ha connotazione né di riconciliazione, né di remissione dei peccati, ma piuttosto la funzione di manifestare pace, comunione e carità prima di ricevere la Santissima Eucaristia. È, invece, l’atto penitenziale da eseguire all’inizio della Messa, in particolare secondo la sua prima forma, ad avere carattere di riconciliazione tra i fratelli".
Le cattive interpretazioni furono già oggetto di tentativi di correzione anche da parte della Congregazione per il Culto Divino e la disciplina dei Sacramenti con la lettera Circolare “L’Espressione rituale del dono della Pace nella Messa” (del 7.06.2014) che recita quanto segue:
"Se si prevede che esso non si svolgerà adeguatamente a motivo delle concrete circostanze o si ritiene pedagogicamente sensato non realizzarlo in determinate occasioni, si può omettere e talora deve essere omesso…."
Ed ancora:
c) "(...) ad ogni modo, sarà necessario che nel momento dello scambio della pace si evitino definitivamente alcuni abusi come:
-l’introduzione di un “canto per la pace”, inesistente nel Rito romano.9
- lo spostamento dei fedeli dal loro posto per scambiarsi il segno della pace tra loro.
NO |
- si eviti l’allontanamento del sacerdote dall’altare per dare la pace a qualche fedele.
NO |
- si eviti che in alcune circostanze, come la solennità di Pasqua e di Natale, o durante le celebrazioni rituali, come il Battesimo, la Prima Comunione, la Confermazione, il Matrimonio, le Sacre Ordinazioni, le Professioni Religiose e le Esequie, lo scambio della pace sia occasione per esprimere congratulazioni, auguri o condoglianze tra i presenti".
Un ulteriore chiarimento, infine, arriva anche da una rivelazione ricevuta da Maria Simma da parte delle anime del Purgatorio.
Al quesito espresso dall' intervistatore che le chiese:
"Furono le anime a dirle che lo scambiarsi il segno di pace ed il darsi la mano durante il 'Padre Nostro' non va bene?", ella rispose: "Sì, furono loro".
Concludendo direi - vista l'aria che tira - che l’atteggiamento migliore in questo momento della Messa sia quello di rimanere inginocchiati, a capo chino, come specificato con lode al punto [43] del NUOVO ORDINAMENTO DEL MESSALE ROMANO:
[43] Dove vi è la consuetudine che il popolo rimanga in ginocchio dall’acclamazione del Santo fino alla conclusione della Preghiera Eucaristica e prima della Comunione, quando il sacerdote dice - Ecco l’Agnello di Dio -, tale uso può essere lodevolmente conservato".
Mauro Bonaita, Reggio Emilia
Sabato 14 dicembre 2024
- Canale Telegram [QUI]
- Blog [QUI]
- Canale YouTube [QUI]
- Email (per informazioni e/o invio testimonianze) [QUI]
Nessun commento
Posta un commento