giovedì 27 giugno 2024

NON PRAEVALEBUNT. La Messa antica non si può sopprimere.

Dal diario degli Alleati: una testimonianza da Melbourne, Australia.

a cura di Veronica C.

Si vocifera, con una certa insistenza, di un imminente divieto assoluto di celebrare la Messa antica. Ma, essendo un desiderio malato, sarà impossibile da realizzare, poiché il rito antico sopravviverà nelle catacombe fino alla fine dei tempi, quando l’ultima parola sarà dell’Ostia, sollevata chissà dove da un sacerdote della Santa Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana, fosse anche l’unico consacrato rimasto fedele a Gesù Cristo, sulla faccia della terra: non praevalebunt!

Altresì, corrisponde al vero che in più parti d’Italia e nel mondo, la Messa di sempre è stata ultimamente molto ostacolata e in certi casi soppressa - fatte salve le dovute eccezione, come nel caso di una diocesi lombarda, che l’ha invece ripristinata, su richiesta scritta degli Alleati al loro Vescovo, nell'ambito dell’operazione  denominata:  "Dacci oggi il nostro pane quotidiano".

Riceviamo da Silvia - Alleata italiana dell' Eucarestia e del Vangelo, emigrata in Australia da tempo - una testimonianza riguardante la frequentatissima Messa antica, soppressa recentemente a Melbourne, che veniva celebrata nella Cattedrale di San Patrizio, il mercoledì sera.

Il testo accenna anche allo stato generale della Chiesa in Australia, che seppur critico non raggiunge di certo i livelli sotterranei europei. 

Meravigliosa, all'interno dell'articolo, la descrizione di un sacerdote, parroco zelante, fedele e coraggioso, come raramente si annovera, che ogni Alleato dell'Eucarestia sognerebbe di avere nella propria parrocchia e che col suo esempio scalda il cuore della fede. Ringraziamo Dio per questi pastori e supplichiamoLo, perché li moltiplichi. Colui a cui nulla è impossibile abbia pietà della Sua Chiesa militante, che ha tanto bisogno di essere riparata. E di noi, miseri peccatori, Suo Corpo Mistico cosi tribolato. Amen

Passiamo, quindi, la parola a Silvia.

§§§

Cara Veronica,

il 19 giugno scorso, 2024, giorno triste da ricordare, nella Cattedrale di San Patrizio (Melbourne), e’ stata celebrata l’ultima Santa Messa in latino. Più di 850 fedeli erano presenti.

Il mercoledì, di ogni settimana dell'anno, si celebrava in quella Chiesa una messa antica, dove partecipavano centinaia di giovani.

Il documento per sopprimerla è stato inviato dal Vaticano e firmato dall’Arcivescovo Vittorio Francesco Viola. In esso si scusavano dicendo che, dal momento che a Roma vi è un clima anti-tradizionale, non è appropriato che la Cattedrale continui con la Messa di sempre. Parole davvero senza senso…

Ora, soppressa quella, rimangono solo due parrocchie che celebrano la messa tradizionale. Tra queste la mia, che ha l'autorizzazione per altri 2 anni. Poi si dovrà chiedere di nuovo il permesso, che temiamo non sarà concesso. Preghiamo intensamente che il Signore venga presto a liberarci, Veronica! È stato un dolore troppo grande per noi! Che delusione! Uno sfregio!

Siamo tutti infinitamente dispiaciuti, anche perché, quella Santa Messa era frequentata da tantissimi giovani:  studenti, seminaristi e giovani lavoratori. Per loro era l’unica Messa antica, infrasettimanale, a cui potevano partecipare. 

Già nel 2021, dopo aver ricevuto il primo ordine da Roma, l'arcivescovo aveva proibito a tutte le parrocchie di celebrare in latino. Poi non sappiamo cosa sia avvenuto: all’improvviso diede invece il permesso alla Cattedrale di celebrarla ed il mercoledì era frequentatissima. Almeno 500 fedeli ogni volta vi presenziavano. Un vero e proprio scandalo la sua soppressione! Affidiamoci alla Vergine Maria, Madre della Chiesa, Veronica, e preghiamo, affinché trionfi presto il Suo Cuore Immacolato.

Nella mia parrocchia, come dicevo, una delle due ancora autorizzate a celebrare il rito antico la messa del sabato,* per Grazia, quella della Domenica è riformata, ma in latino** ed è solenne. Tra incensi, benedizioni e canti gregoriani molti sono i giovani e le famiglie numerose, con tanti bambini, che la frequentano, provenendo anche da molto lontano. C’è chi percorre in auto centinaia di chilometri per essere lì, nei giorni festivi.

La Messa solenne dura circa un’ora e mezza. Tante donne, come me, indossano il velo e il 90% di fedeli ed oltre, riceve la Comunione sulla lingua. 

Il nostro parroco è un sacerdote esemplare. Molto giovane, ma di formazione tradizionalista.

Al suo arrivo si respiro’ un’aria nuova. Più soave, più sacra. 
Fece una radicale controrivoluzione, abolendo ogni uso e costume modernista e restaurando una certa disciplina materiale e spirituale.
Innanzitutto tolse le chierichette e rimise il Tabernacolo al centro, da una postazione laterale dove era stato precedentemente collocato. 

Rimosse un brutto tavolo, sistemato al posto dell'Altare, installandone un altro, degno di questo nome. 
Rimise gli inginocchiatoi per ricevere la Santa Comunione sulla lingua e ricominciò a servirsi del piattino sotto il mento, durante la Sua distribuzione. Con lui il segno della pace divento’ subito un lontano ricordo e cominciò a distribuire personalmente la Santa Comunione, escludendo del tutto i ministri straordinari.

Inutile dire che il sacerdote veste la talare e ho notato che ha la punta della scarpe piegata all’insù, tanto è il tempo che trascorre inginocchiato. Dio lo benedica e confermi. Ha già comprato le balaustre che verranno installate fra poco.
Durante il lockdown non ha mai abbandonato, né trascurato i fedeli. Confessava più di 3 ore il sabato, quando le altre chiese erano chiuse.

Non ci ha fatto mai mancare la Santa Comunione. Aveva anche installato un distributore automatico per l’acqua santa, anziché toglierla.  Tanto grande è il suo zelo, che trovò sempre una soluzione per ogni problema sopravvenuto.

La Chiesa in Australia in questi anni è cambiata, ma non ha toccato gli estremi negativi italiani: a nessuno sacerdote, ad esempio, è mai venuto in mente di rifiutare la Comunione ai fedeli, per il fatto di volerla ricevere sulla lingua e in ginocchio. Non è cambiato nemmeno il Padre Nostro e normalmente tutti si pongono in ginocchio durante la Consacrazione.

Sappiamo bene che nel particolare tutto dipende dal sacerdote e in generale notiamo tra loro un certo risveglio.

I giovani consacrati sono molto devoti e amanti della tradizione bimillenaria della Chiesa Cattolica .

Speriamo bene, Veronica.

Un caro abbraccio a te. Grazie

Silvia, da Melbourne (Australia)

*/** precisazioni aggiunte, alla testimonianza, secondariamente.


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2 commenti:

  1. Che bello sapere che nel mondo ci siano sacerdoti cosí devoti, é una grazia immensa. Che Dio li sostenga sempre. Il Signore ci mandi tanti Santi Sacerdoti

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  2. Bellissima testimonianza. Vivano i sacerdoti fedeli, coraggiosi e oranti...
    Bella l'immagine della punta delle scarpe all'insù. Come rende bener l'idea ..🙏

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