martedì 10 dicembre 2024

QUELLE MAMME ANTI-CATTOLICHE CHE ASSEDIANO LA CHIESA. Simone Boscali

QUELLE MAMME ANTI-CATTOLICHE CHE ASSEDIANO LA CHIESA
a cura di Veronica Cireneo

Forse suonava strano pure a voi sentir dire: "Sono credente, non praticante", ma non era tutto. Oggi, incredibile ma vero, abbiamo una nuova categoria di "fedeli": quella dei praticanti, non credenti.

Ce ne parla in questo articolo, inevitabilmente a tratti un po' sarcastico, Simone Boscali, che ci scrive da Bergamo. Ascoltiamolo...

§§§

Quella che raccontiamo è una storia vera, tratta da mille episodi reali. Episodi che sono accaduti e continueranno ad accadere in tutta Italia, dal Brennero a Lampedusa, magari con maggior frequenza al nord, ma con grande rilevanza anche al centro e al sud.

Ogni sabato mattina fuori dalle aule in cui si svolgono le lezioni di catechismo, oppure ogni Domenica mattina sul piazzale antistante la chiesa, durante la Santa Messa per bambini e ragazzi, una ventina di mamme, i cui figli sono compagni di scuola elementare e quindi anche di catechismo, conversano sul percorso di fede che i propri bambini stanno seguendo. E la maggioranza assoluta tra loro, almeno una dozzina su venti, se vogliamo essere amabili, ma più probabilmente una quindicina, ne parlano in maniera tutt'altro che entusiasta. 

Si sentono oppresse, perseguitate. Forzate a far fare ai propri pargoli qualcosa che non condividono e che "se ci fosse reale libertà" , dicono, non gli avrebbero mai imposto. Li avrebbero invece fatti crescere  volentieri come perfetti anticlericali.

Ma le circostanze, affermano, le hanno obbligate a fare diversamente.

"Noi non siamo credenti"- vi risponderebbe se glielo chiedeste una qualsiasi di loro - "ma ho dovuto iscrivere mio figlio all'ora di Insegnamento di Religione Cattolica (IRC)  per evitare che venisse isolato dalla classe. E poi si sa... comanda la Chiesa!"

"Nemmeno noi siamo cattolici" - le farebbe da eco una qualsiasi altra del gruppo - "ma abbiamo dovuto mandare il nostro a catechismo altrimenti la società lo avrebbe escluso. Sai com'è, se non vai in Chiesa....!".

Quello che sfugge alle mamme in questione, in questa storia che sintetizza mille storie realmente accadute, è la patologica dose di vittimismo di una maggioranza che si lamenta di essere isolata, eventualità immaginaria, da una minoranza. 

Ma la sociologia della nostra epoca ci ha insegnato "de facto" che il vittimismo, abbinato all'identificazione con un gruppo perseguitato o presunto tale, costituisce la più potente arma di rivendicazione e di lotta . Laddove con rivendicazione si intende, ovviamente, l'appiattimento coatto della società ai propri capricci individualisti.

Come accennato all'inizio, purtroppo, sul numero di una ventina di mamme con figli alle elementari, almeno i due terzi condividono questa posizione di non credente praticante.

Le cose non migliorano se si considerano le restanti madri, e relative famiglie: quelle delle cosiddette "credenti e praticanti" della modernità, che più che il cristianesimo hanno sposato quella che il Cristo avrebbe definito una Fede tiepida, ricca di facili revisionismi dottrinali, politicamente-corretta e tutta addobbata di stole arcobaleniche. 

Bisognerà passare al setaccio almeno l’equivalente di tre o quattro classi per trovare una famiglia realmente cattolica! E non è da escludere che sarà proprio quell'unica famiglia ad aver poi escluso i propri figli (non ne avranno fatto solo uno...) dalla catechesi parrocchiale, dall'ora di Religione cattolica e probabilmente dalla scuola stessa, per evitare loro l'inquinamento ideologico mentale e morale che va per la maggiore. 

C'è da considerare ancora una variabile con la quale non abbiamo fatto i conti. La variabile invero più grande dell'equazione: la Chiesa stessa.

I seminari moderni non hanno di certo formato un clero pronto ad affrontare un tale cambio di sensibilità nei propri greggi. E così, di fronte a un crescente numero di famiglie totalmente lontane dalla vera Fede da un lato, ma dall'altro tenacemente decise a mandare i propri figli a occupare militarmente ogni spazio cattolico all'ombra dell'odiato campanile, parroci, curati e sacerdoti in genere hanno smarrito la sacrosanta capacità di dire "no", di chiudere la porta di fronte al rifiuto della conversione dei cuori. 

Si sono dimenticati che la Chiesa non deve essere inclusiva, secondo il moderno pensiero anticlericale, ma accogliente, ossia aperta a tutti ma al dolce prezzo del "va e non peccare più".

La (il)logica conseguenza di tutto ciò è stata l'accettazione indiscriminata – diluita nel tempo, ma comunque indiscriminata – di tutte quelle istanze che le mamme di cui sopra, anticattoliche, ma praticanti, hanno imposto. 

Imposto sì, perché se da un lato si sono sentite “costrette” a dover avviare i propri figli in tutti i contesti di Chiesa proposti in paese e a scuola, pur non condividendone nulla, non l'hanno fatto in modo passivo, accettandone le regole e i principi, bensì hanno voluto che questi fossero cambiati per rispetto dei propri ragazzi che sì, in effetti vanno a Messa; sì, in effetti vanno alla catechesi e sì, in effetti partecipano alla lezione di religione, ma insomma, mica sono davvero cattolici e i cattolici devono non solo rispettare posizioni del tutto diverse, ma anche insegnare a rispettarle, magari tramite l'omelia domenicale o aprendo ad attività non cattoliche (quando non direttamente anticattoliche) i tradizionali spazi parrocchiali, quali l'oratorio...

Ed ecco quindi i testi di IRC (Insegnamento della Religione Cattolica) in cui alla religione cattolica a mala pena si accenna, diversamente dalle altre confessioni religiose storicamente condannate dal magistero, alle quali invece di spazio ne è riservato tantissimo. 

Ed ecco pure che in Chiesa si presentano sempre più numerose e disinvolte coppie irregolari, che pretendono però di ricevere i sacramenti, perché il concetto di peccato applicato a loro sarebbe irrispettoso e discriminatorio.

Ed infine ecco che anche i bambini, sempre più confusi, iniziano ad essere irregolari ... Che male c'è? Non vorremo mica limitare la loro libertà di espressione...

E via di seguito...

Di fronte a tutto questo, vuoi per mancanza di sostegno da parte delle diocesi, vuoi per la mancanza di polso, vuoi per il mirino massmediatico sempre più duramente puntato sulla Chiesa, i sacerdoti non hanno potuto fare altro che chinare il capo e cedere alla totalità di queste pretese.

Quando è andata bene.

Quando è andata male sono stati i sacerdoti stessi a condividere queste istanze ed a promuoverle a detrimento della dottrina che dovrebbero invece trasmettere integralmente e fedelmente.

Sarebbe ingenuo pensare che il basso clero e i suoi formatori degli ultimi decenni siano i principali responsabili di questa situazione. 

Se il pesce puzza dalla testa, e parliamo di un pesce che nei tempi trascorsi ha comunque disposto di ben altro potere rispetto ad oggi, dobbiamo invece riconoscere che sono stati i vertici della nostra Chiesa ad aver avviato, dall'alto, questa decadenza, senza averla forse programmata, ma lasciando le proprie comunità territoriali sguarnite di ogni indicazione di fronte all'assalto che si stava spontaneamente preparando.

Veniva così alimentato e istituzionalizzato quel gigantesco equivoco che, già dannoso in un contesto laico, diventa autodistruttivo nella Chiesa, quando rinuncia a un valore tradizionale per sostituirlo con la sua parodia. Ad esempio, uno dei più drammatici, la sostituzione di "inclusione" al posto di "accoglienza" Mentre la seconda porta la Chiesa nel cuore dell'altro e lo salva con la conversione, l'inclusione porta gli errori dell'altro (di per sé comprensibili e perdonabili) tra i comportamenti accettati dalla Chiesa, che giunge a riconoscere addirittura come salvifici.

Sono situazioni che in fondo, nella loro colorata quotidianità, costituiscono l’ennesimo tassello di quelle profezie che, nei secoli scorsi, hanno previsto la decadenza della Chiesa, anche come conseguenza di una decadenza interna ad Essa.

Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola… Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto… C’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima moda, così come la nuova chiesa eterodossa di Roma, che sembra dello stesso tipo…”.

(Beata Anna Caterina Hemmerich, 12 settembre 1820)

Miserere

Simone Boscali, Bergamo.

10 Dicembre 2024, Madonna di Loreto


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