Info sulla S. Comunione


La Comunione sulla mano, ai nostri giorni, nasce da una disobbedienza di alcune diocesi del nord Europa che Papa Paolo VI si vide costretto a tollerare.
Paolo VI cercò di arginarla con l’istruzione "Memoriale Domini" (1969), che nasce per proibirla e concedere un indulto solamente alle diocesi ribelli nel caso in cui non fossero riuscite ad arginare l’abuso.
Ma la comunione sulla bocca non è stata abrogata da nessun concilio (Concilio Vaticano II, 1962-65). In Italia questa prassi è stata richiesta dalla CEI nel maggio 1989 ed è entrata in vigore il 3 dicembre dello stesso anno ("Istruzione sulla Comunione Eucaristica", 1989).

Se è vero che nei primi secoli probabilmente si usava comunicarsi sulle mani in alcune zone della cristianità, è appurato che nei secoli successivi tutta la Chiesa nei suoi riti occidentali e orientali si è adeguata alla Comunione sulla lingua. I princìpi riguardo il ricevere la Comunione sulla bocca vennero più tardi riassunti in forma solenne dal Concilio di Trento (1551).

S. Paolo consigliava alle donne di tenere il capo coperto (1 Cor.11,1-6,13-16).
Il Codice di Diritto Canonico del 1917 prescriveva alle donne di tenere il capo coperto in Chiesa, soprattutto al momento della Santa Comunione.
Nel nuovo Codice (1983) non c’è traccia di nessuna abrogazione.

Nel Nuovo Testamento il gesto dell’inginocchiarsi si presenta ogni qualvolta a un uomo appare la divinità di Cristo: si pensi ai Magi, al cieco nato, all’unzione di Betania, alla Maddalena nel giardino il mattino di Pasqua.

Il Corpo di Cristo può essere toccato solo da chi Lo consacra cioè il sacerdote (cfr. parole di san Tommaso d’Aquino e di San Francesco). Papa Giovanni Paolo II in "Domenicae Cenae" (1980): "il toccare le sacre specie, la loro distribuzione con le proprie mani, è un privilegio degli ordinati", cioè principalmente i sacerdoti.

I mistici raccomandano di ricevere la S. Comunione in bocca: Santa Brigida di Svezia ("Vita di Santa Brigida", 1980), Anna Caterina Emmerich (due testi tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX sec.) e Maria Simma ("Le anime del purgatorio mi hanno detto", seconda metà del XX sec.), ecc..

Dopo la S. Comunione: "trattenetevi almeno un quarto d’ora a fare il ringraziamento" insegnava San Giovanni Bosco (seconda metà XIX sec.).

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