lunedì 22 maggio 2023

Testimonianza da Udine

 

In quella che segue, riportiamo la testimonianza di Laura, capogruppo degli Alleati dell’Eucaristia e del Vangelo di Udine, che condividiamo anche per sua volontà, dato che rappresenta il tipico modus operandi degli Alleati dell’Eucaristia e del Vangelo nella sacrosanta battaglia contro gli abusi eucaristici.

Incontrarsi nel nome di Cristo
Sia lodato Gesù Cristo.

Vorrei raccontare brevemente quanto accaduto domenica 30 aprile 2023 presso il Santuario di Madonna di Rosa a San Vito al Tagliamento.

Premetto che questo Santuario, luogo di preghiera e penitenza, è sempre stato meta ambita di pellegrinaggi e fino a qualche anno fa, ogni pellegrino e fedele aveva sempre la possibilità di trovare una Santa Messa degnamente celebrata, la disponibilità di un confessore e anche un frate con cui parlare e confortarsi. Ma durante il periodo Covid c’è stata una tale sconcertante svolta, che costrinse amaramente mio marito e me ad evitare di recarci ancora in quel luogo: assurde restrizioni e abusi eucaristici venivano continuamente imposti.

Dopo la recente nascita degli Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo, movimento cattolico a cui appartengo fin dall’inizio, mi giunge notizia da altri miei fratelli Alleati di zona, che al Santuario gli abusi continuano ancora oggi, nonostante sia in corso l’a.D 2023 e che dall’ambone, durante ogni omelia, viene costantemente ricordata la proibizione tassativa di fare la Comunione se non in mano.

Confrontata la notizia con altri fedeli di località limitrofi, che confermano la situazione, aggiungendo che il priore è irremovibile nella sua decisione, pensiamo che sperare di ottenere la Comunione in ginocchio e sulla lingua, secondo la legge universale della Chiesa mai abrogata, potrebbe essere difficile se non impossibile. Ma è soprattutto per questo che decidiamo di tentare la nostra azione riparatrice.

Così con un piccolo gruppo di Alleati, otto per la precisione, tentiamo l’impresa decidendo di partecipare alla Santa Messa che proprio dal priore sarebbe stata celebrata alle ore 10.00 di domenica 30 aprile 2023, nella solennità di San Pio V Papa.

Durante l’omelia il priore parla di Gesù come: “la porta delle pecore,… il pastore di libertà e di futuro,… Colui che ci conosce per nome e che è realmente presente nell’Eucarestia…”.  Riflettendo su queste bellissime parole comincio a dubitare che quel sacerdote fosse davvero il priore, a meno che lo Spirito Santo non lo avesse illuminato proprio all’alba di quella domenica mattina. Restava da vedere la corrispondenza tra il suo dire e il suo fare ed ora la vediamo.

Arrivato il momento della Comunione, i frati si igienizzano accuratamente le mani e indossata la mascherina scendono i gradini dell’altare per distribuire l’Eucarestia. Il nostro gruppo si tiene verso la fine della coda dei fedeli, con mio marito in cima, nostro capofila. Tutti coloro che ci precedono prendono Gesù Eucarestia sulla mano.

Stava per toccare a noi e mi sento battere forte, forte il cuore, ma penso: “Tutto posso in Colui che mi dà forza” e mi affido a Gesù e alla Madonna di Rosa. Arrivato il momento di mio marito che si presenta con le mani giunte, vedo che il priore tentenna, invitandolo a porgere la mano. Mio marito muove la testa accennando ad un netto “no”. Immobile e determinato continua a fissare il sacerdote, che finalmente gli porge l’Eucarestia sulla lingua. Al mio turno, inginocchiandomi prima e, arrivata anch’io a mani giunte, il priore mantiene una tale distanza da me nel darmi la Comunione sulla lingua, che temo quasi faccia cadere l’Ostia. L’ultima alleata della fila, l’ottava, mi dice, dopo la Messa, che quando è arrivato il suo turno il frate aveva un’espressione sul volto quasi a dire “Ancora un’altra? Ma insomma, basta!”.

Siamo usciti dalla Messa con il cuore colmo di gioia e abbiamo coronato la nostra giornata pranzando insieme e passeggiando tra i luoghi ameni del Friuli occidentale. Era la prima volta che ci incontravamo. Perfetti sconosciuti, diventati amici e fratelli nel nome di Cristo.

È proprio vero, Gesù è la porta. Ci chiama per nome e ci attira a Lui. E ha ragione San Giovanni Paolo II, quando dice: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”. Nel nome di Dio tutto è possibile!

Laura

Come abbiamo da sempre intuito, sostenuto e dichiarato, e come i fatti dimostrano, non è solo in questo caso, il portarsi sotto l’altare per gruppetti a mani giunte e in ginocchio, per ricevere la Santa Comunione sulla lingua, come è doveroso, convince anche i sacerdoti più ostili, oltre a dare esempio di devozione che sempre nuovi fedeli seguono, ad imitazione degli Alleati, pur non appartenendo ufficialmente al movimento.

Dio sa quanti sacrilegi in meno sono stati compiuti in questo tempo, in cui agli Alleati è dato di operare. Confidiamo quindi in un numero sempre più crescente di operai nella vigna del Signore, per raggiungere anche quelle città al momento scoperte, dove gli abusi eucaristici continuano imperterriti, con grande sgomento di quei fedeli soli, che avrebbero bisogno di Alleati per combattere insieme la buona battaglia per la fede.

Per seguire gli Alleati dell’Eucarestia ci raggiunga e sarà il benvenuto chiunque sia sinceramente interessato a riparare e difendere la vita Sacramentale di Gesù Cristo nella “tana del lupo”, unendosi al canale Telegram dedicato, tramite il link d’ingresso [qui].

A presto!

Sia lodato e ringraziato in ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento.

 

In quella che segue, riportiamo la testimonianza di Laura, capogruppo degli Alleati dell’Eucaristia e del Vangelo di Udine, che condividiamo anche per sua volontà, dato che rappresenta il tipico modus operandi degli Alleati dell’Eucaristia e del Vangelo nella sacrosanta battaglia contro gli abusi eucaristici.

Incontrarsi nel nome di Cristo
Sia lodato Gesù Cristo.

Vorrei raccontare brevemente quanto accaduto domenica 30 aprile 2023 presso il Santuario di Madonna di Rosa a San Vito al Tagliamento.

Premetto che questo Santuario, luogo di preghiera e penitenza, è sempre stato meta ambita di pellegrinaggi e fino a qualche anno fa, ogni pellegrino e fedele aveva sempre la possibilità di trovare una Santa Messa degnamente celebrata, la disponibilità di un confessore e anche un frate con cui parlare e confortarsi. Ma durante il periodo Covid c’è stata una tale sconcertante svolta, che costrinse amaramente mio marito e me ad evitare di recarci ancora in quel luogo: assurde restrizioni e abusi eucaristici venivano continuamente imposti.

Dopo la recente nascita degli Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo, movimento cattolico a cui appartengo fin dall’inizio, mi giunge notizia da altri miei fratelli Alleati di zona, che al Santuario gli abusi continuano ancora oggi, nonostante sia in corso l’a.D 2023 e che dall’ambone, durante ogni omelia, viene costantemente ricordata la proibizione tassativa di fare la Comunione se non in mano.

Confrontata la notizia con altri fedeli di località limitrofi, che confermano la situazione, aggiungendo che il priore è irremovibile nella sua decisione, pensiamo che sperare di ottenere la Comunione in ginocchio e sulla lingua, secondo la legge universale della Chiesa mai abrogata, potrebbe essere difficile se non impossibile. Ma è soprattutto per questo che decidiamo di tentare la nostra azione riparatrice.

Così con un piccolo gruppo di Alleati, otto per la precisione, tentiamo l’impresa decidendo di partecipare alla Santa Messa che proprio dal priore sarebbe stata celebrata alle ore 10.00 di domenica 30 aprile 2023, nella solennità di San Pio V Papa.

Durante l’omelia il priore parla di Gesù come: “la porta delle pecore,… il pastore di libertà e di futuro,… Colui che ci conosce per nome e che è realmente presente nell’Eucarestia…”.  Riflettendo su queste bellissime parole comincio a dubitare che quel sacerdote fosse davvero il priore, a meno che lo Spirito Santo non lo avesse illuminato proprio all’alba di quella domenica mattina. Restava da vedere la corrispondenza tra il suo dire e il suo fare ed ora la vediamo.

Arrivato il momento della Comunione, i frati si igienizzano accuratamente le mani e indossata la mascherina scendono i gradini dell’altare per distribuire l’Eucarestia. Il nostro gruppo si tiene verso la fine della coda dei fedeli, con mio marito in cima, nostro capofila. Tutti coloro che ci precedono prendono Gesù Eucarestia sulla mano.

Stava per toccare a noi e mi sento battere forte, forte il cuore, ma penso: “Tutto posso in Colui che mi dà forza” e mi affido a Gesù e alla Madonna di Rosa. Arrivato il momento di mio marito che si presenta con le mani giunte, vedo che il priore tentenna, invitandolo a porgere la mano. Mio marito muove la testa accennando ad un netto “no”. Immobile e determinato continua a fissare il sacerdote, che finalmente gli porge l’Eucarestia sulla lingua. Al mio turno, inginocchiandomi prima e, arrivata anch’io a mani giunte, il priore mantiene una tale distanza da me nel darmi la Comunione sulla lingua, che temo quasi faccia cadere l’Ostia. L’ultima alleata della fila, l’ottava, mi dice, dopo la Messa, che quando è arrivato il suo turno il frate aveva un’espressione sul volto quasi a dire “Ancora un’altra? Ma insomma, basta!”.

Siamo usciti dalla Messa con il cuore colmo di gioia e abbiamo coronato la nostra giornata pranzando insieme e passeggiando tra i luoghi ameni del Friuli occidentale. Era la prima volta che ci incontravamo. Perfetti sconosciuti, diventati amici e fratelli nel nome di Cristo.

È proprio vero, Gesù è la porta. Ci chiama per nome e ci attira a Lui. E ha ragione San Giovanni Paolo II, quando dice: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”. Nel nome di Dio tutto è possibile!

Laura

Come abbiamo da sempre intuito, sostenuto e dichiarato, e come i fatti dimostrano, non è solo in questo caso, il portarsi sotto l’altare per gruppetti a mani giunte e in ginocchio, per ricevere la Santa Comunione sulla lingua, come è doveroso, convince anche i sacerdoti più ostili, oltre a dare esempio di devozione che sempre nuovi fedeli seguono, ad imitazione degli Alleati, pur non appartenendo ufficialmente al movimento.

Dio sa quanti sacrilegi in meno sono stati compiuti in questo tempo, in cui agli Alleati è dato di operare. Confidiamo quindi in un numero sempre più crescente di operai nella vigna del Signore, per raggiungere anche quelle città al momento scoperte, dove gli abusi eucaristici continuano imperterriti, con grande sgomento di quei fedeli soli, che avrebbero bisogno di Alleati per combattere insieme la buona battaglia per la fede.

Per seguire gli Alleati dell’Eucarestia ci raggiunga e sarà il benvenuto chiunque sia sinceramente interessato a riparare e difendere la vita Sacramentale di Gesù Cristo nella “tana del lupo”, unendosi al canale Telegram dedicato, tramite il link d’ingresso [qui].

A presto!

Sia lodato e ringraziato in ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento.

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