martedì 11 giugno 2024

DA QUANDO HO INCONTRATO CRISTO, il PENSIERO del SUICIDIO è SOLO un BRUTTO RICORDO..

DA QUANDO HO INCONTRATO CRISTO, il PENSIERO del SUICIDIO è SOLO un BRUTTO RICORDO
"Storie di conversioni"

a cura di Veronica C.

La conversione si manifesta normalmente con un evento più o meno straordinario, pur essendo il frutto di un processo, spesso inconsapevole.

Non si tratta di un traguardo, ma di una partenza su una nuova pista, ricca di stampelle, in primis i sacramenti della confessione e della Comunione, che fanno avanzare sicuri nella vita e verso la meta finale.

Insieme ai Sacramenti, la preghiera e il rosario comunitario e individuale, le pie pratiche, la lettura e la meditazione dei testi sacri e l'esempio della vita dei santi, alleggeriscono lo sforzo di mettere in pratica, ad imitazione del Maestro, gli insegnamenti appresi dal Vangelo, per ottenere la perseveranza nella fede, in itinere e finale.

Ascoltiamo allora la prima testimonianza, con la quale inauguriamo la rubrica: "Storie di conversioni", inviataci da Giulia, che ringraziamo di cuore e che ci scrive dai Paesi Bassi.

Buona lettura ...

§§§

Buongiorno.
Mi chiamo Giulia e abito attualmente, con mio marito e i miei 4 figli, nei Paesi Bassi.
Vorrei riportare per quanto piu' brevemente possibile la mia esperienza di conversione, semmai possa risultare di qualche utilita' per chi si appresta ad approfondire il discorso della fede nella propria vita.

Ho conosciuto Gesu' Cristo quando avevo 20 anni.
Ero, come lo sono tanti giovani ormai da decenni, una ragazza ribelle e molto triste. Mi sentivo vuota, terribilmente sola, incompresa e insoddisfatta.
Niente mi appagava davvero e il tutto era aggravato da un contesto gia' pesante in famiglia (problematiche serie di relazione con tutti i componenti della mia famiglia, specialmente con mia madre, allora separata da mio padre, e da una totale assenza di dialogo che si alternava a scontri anche violenti con mio fratello). Avevo sempre avuto un padre assente sia fisicamente, che spiritualmente.

La mia salvezza e' stata che alcuni componenti del mio retaggio familiare frequentavano un cammino di fede cattolica e pregavano molto per la mia famiglia, soprattutto per me e per mia madre. Mia nonna materna ha avuto un ruolo fondamentale in questo.

Prima di entrare anch'io in questo cammino, che recentemente ho abbandonato per ragioni troppo lunghe da spiegare, mi sentivo talmente disperata e prossima al suicidio che ho cominciato, dopo anni di totale assenza, a frequentare la Santa Messa e a pregare da sola davanti a una statua di Gesu'. Ho avuto in seguito anche una piccola esperienza mistica, che mi ha avvicinato ancora di piu' al Signore.

Sono poi cambiata nel senso che nonostante le difficolta' mi sentivo  profondamente amata, quindi ho cominciato a vivere animata da un forte senso di speranza, di fiducia nel Signore e non ho piu' pensato al suicidio. Addirittura ho cominciato a temere le conseguenze di quel mio pessimo desiderio, perche' avevo compreso che solo Dio puo' decidere della vita e della morte dei Suoi figli e che chi trasgredisce a questo precetto fondamentale, commette un gravissimo peccato.

Dopo una serie di vicissitudini complesse nella mia vita, successive alla scoperta della fede, che però mi ha permesso di viverle sempre con un senso di profonda speranza e amore verso Dio, assolutamente ricambiato, ho cominciato anche a ricevere delle Grazie, se non dei veri e propri miracoli.

Per fare qualche esempio significativo, dirò che subito dopo un pellegrinaggio a Lourdes, sono immediatamente guarita da una malattia psico-somatica, che con le terapie non ero riuscita a superare; che i miei genitori sono tornati insieme e che mi sono sposata con un olandese che ama molto sia me, che i nostri figli.

Ho avuto il dono di 4 figli belli e sani, nonostante vari pareri medici, che in base a certi risultati clinici dicevano che eravamo una coppia sterile e che non avremmo mai potuto avere figli in modo naturale. Noi non ci siamo arresi ai pareri medici e ai metodi da essi consigliati per il superamento dei nostri limiti biologici, ma dopo vari pellegrinaggi in Santuari Mariani siamo riusciti ad averli.

Per Grazia, mio fratello ed io, adesso riusciamo a comunicare in un modo pacifico e cordiale, anche se purtroppo un autentico rapporto solidale di reciproco affetto tra fratelli ad oggi tra di noi, non e' ancora nato.

Negli ultimi anni mi sono anche avvicinata molto alla Vergine Maria e cerco di recitare il Santo Rosario tutti i giorni. Affido molto a Lei tutti i miei problemi e le mie insicurezze. A Lei ho anche consacrato tutti i miei figli alla nascita e il mio matrimonio. Finora, ha sempre provveduto a tutto.

Io e mio marito abbiamo scoperto due anni fa la messa in rito antico e grazie a Dio abbiamo la possibilità di frequentarne una tutte le Domeniche, cosa per me essenziale.
Mi dà la forza di accettare quello che naturalmente non sopporterei, come ad esempio: vivere da straniera in terra straniera in mezzo a gente chiusa, fredda e ancora peggio atea; i forti scontri con i miei suoceri rimasti tuttora irrisolti a causa di un incomprensibile disprezzo di mia suocera nei miei confronti e il doloroso rapporto con mia madre con la quale non riesco ad oggi a ottenere quella comprensione e senso di empatia che desidero da anni. 
Mi addolora molto il pensiero di non avere una madre con cui potermi confidare liberamente, senza dover ogni volta sentirmi da lei colpevolizzata e umiliata per tutto.

Tuttavia, data la gravita' dei tempi che stiamo vivendo, ho deciso di offrire le mie sofferenze e frustrazioni al Signore, come piccolo contributo personale per la conversione di qualche anima.

Concludendo, sintetizzo il mio messaggio  nella seguente riflessione:

Credo che se ci si abbandona a Gesu' Cristo e alla Madonna di cui Egli si serve per portare tante anime nel Suo Regno, non si restera' mai delusi e non ci si sentira' mai piu' soli e abbandonati. 
Si tendera' anzi a percepire e ad affrontare i problemi della vita con un senso di speranza e profonda fiducia nella Provvidenza Divina. 
E se ci mettiamo seriamente nelle Sue Mani per mezzo della preghiera e di una vita condotta in modo autenticamente cristiano, sono certa che, tutto quello di cui abbiamo bisogno, ci verra' dato in abbondanza. 

Se si ha il Signore, si ha tutto.
Che Dio vi benedica,

Giulia

Martedi, 11 giugno 2024

§§§

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DA QUANDO HO INCONTRATO CRISTO, il PENSIERO del SUICIDIO è SOLO un BRUTTO RICORDO
"Storie di conversioni"

a cura di Veronica C.

La conversione si manifesta normalmente con un evento più o meno straordinario, pur essendo il frutto di un processo, spesso inconsapevole.

Non si tratta di un traguardo, ma di una partenza su una nuova pista, ricca di stampelle, in primis i sacramenti della confessione e della Comunione, che fanno avanzare sicuri nella vita e verso la meta finale.

Insieme ai Sacramenti, la preghiera e il rosario comunitario e individuale, le pie pratiche, la lettura e la meditazione dei testi sacri e l'esempio della vita dei santi, alleggeriscono lo sforzo di mettere in pratica, ad imitazione del Maestro, gli insegnamenti appresi dal Vangelo, per ottenere la perseveranza nella fede, in itinere e finale.

Ascoltiamo allora la prima testimonianza, con la quale inauguriamo la rubrica: "Storie di conversioni", inviataci da Giulia, che ringraziamo di cuore e che ci scrive dai Paesi Bassi.

Buona lettura ...

§§§

Buongiorno.
Mi chiamo Giulia e abito attualmente, con mio marito e i miei 4 figli, nei Paesi Bassi.
Vorrei riportare per quanto piu' brevemente possibile la mia esperienza di conversione, semmai possa risultare di qualche utilita' per chi si appresta ad approfondire il discorso della fede nella propria vita.

Ho conosciuto Gesu' Cristo quando avevo 20 anni.
Ero, come lo sono tanti giovani ormai da decenni, una ragazza ribelle e molto triste. Mi sentivo vuota, terribilmente sola, incompresa e insoddisfatta.
Niente mi appagava davvero e il tutto era aggravato da un contesto gia' pesante in famiglia (problematiche serie di relazione con tutti i componenti della mia famiglia, specialmente con mia madre, allora separata da mio padre, e da una totale assenza di dialogo che si alternava a scontri anche violenti con mio fratello). Avevo sempre avuto un padre assente sia fisicamente, che spiritualmente.

La mia salvezza e' stata che alcuni componenti del mio retaggio familiare frequentavano un cammino di fede cattolica e pregavano molto per la mia famiglia, soprattutto per me e per mia madre. Mia nonna materna ha avuto un ruolo fondamentale in questo.

Prima di entrare anch'io in questo cammino, che recentemente ho abbandonato per ragioni troppo lunghe da spiegare, mi sentivo talmente disperata e prossima al suicidio che ho cominciato, dopo anni di totale assenza, a frequentare la Santa Messa e a pregare da sola davanti a una statua di Gesu'. Ho avuto in seguito anche una piccola esperienza mistica, che mi ha avvicinato ancora di piu' al Signore.

Sono poi cambiata nel senso che nonostante le difficolta' mi sentivo  profondamente amata, quindi ho cominciato a vivere animata da un forte senso di speranza, di fiducia nel Signore e non ho piu' pensato al suicidio. Addirittura ho cominciato a temere le conseguenze di quel mio pessimo desiderio, perche' avevo compreso che solo Dio puo' decidere della vita e della morte dei Suoi figli e che chi trasgredisce a questo precetto fondamentale, commette un gravissimo peccato.

Dopo una serie di vicissitudini complesse nella mia vita, successive alla scoperta della fede, che però mi ha permesso di viverle sempre con un senso di profonda speranza e amore verso Dio, assolutamente ricambiato, ho cominciato anche a ricevere delle Grazie, se non dei veri e propri miracoli.

Per fare qualche esempio significativo, dirò che subito dopo un pellegrinaggio a Lourdes, sono immediatamente guarita da una malattia psico-somatica, che con le terapie non ero riuscita a superare; che i miei genitori sono tornati insieme e che mi sono sposata con un olandese che ama molto sia me, che i nostri figli.

Ho avuto il dono di 4 figli belli e sani, nonostante vari pareri medici, che in base a certi risultati clinici dicevano che eravamo una coppia sterile e che non avremmo mai potuto avere figli in modo naturale. Noi non ci siamo arresi ai pareri medici e ai metodi da essi consigliati per il superamento dei nostri limiti biologici, ma dopo vari pellegrinaggi in Santuari Mariani siamo riusciti ad averli.

Per Grazia, mio fratello ed io, adesso riusciamo a comunicare in un modo pacifico e cordiale, anche se purtroppo un autentico rapporto solidale di reciproco affetto tra fratelli ad oggi tra di noi, non e' ancora nato.

Negli ultimi anni mi sono anche avvicinata molto alla Vergine Maria e cerco di recitare il Santo Rosario tutti i giorni. Affido molto a Lei tutti i miei problemi e le mie insicurezze. A Lei ho anche consacrato tutti i miei figli alla nascita e il mio matrimonio. Finora, ha sempre provveduto a tutto.

Io e mio marito abbiamo scoperto due anni fa la messa in rito antico e grazie a Dio abbiamo la possibilità di frequentarne una tutte le Domeniche, cosa per me essenziale.
Mi dà la forza di accettare quello che naturalmente non sopporterei, come ad esempio: vivere da straniera in terra straniera in mezzo a gente chiusa, fredda e ancora peggio atea; i forti scontri con i miei suoceri rimasti tuttora irrisolti a causa di un incomprensibile disprezzo di mia suocera nei miei confronti e il doloroso rapporto con mia madre con la quale non riesco ad oggi a ottenere quella comprensione e senso di empatia che desidero da anni. 
Mi addolora molto il pensiero di non avere una madre con cui potermi confidare liberamente, senza dover ogni volta sentirmi da lei colpevolizzata e umiliata per tutto.

Tuttavia, data la gravita' dei tempi che stiamo vivendo, ho deciso di offrire le mie sofferenze e frustrazioni al Signore, come piccolo contributo personale per la conversione di qualche anima.

Concludendo, sintetizzo il mio messaggio  nella seguente riflessione:

Credo che se ci si abbandona a Gesu' Cristo e alla Madonna di cui Egli si serve per portare tante anime nel Suo Regno, non si restera' mai delusi e non ci si sentira' mai piu' soli e abbandonati. 
Si tendera' anzi a percepire e ad affrontare i problemi della vita con un senso di speranza e profonda fiducia nella Provvidenza Divina. 
E se ci mettiamo seriamente nelle Sue Mani per mezzo della preghiera e di una vita condotta in modo autenticamente cristiano, sono certa che, tutto quello di cui abbiamo bisogno, ci verra' dato in abbondanza. 

Se si ha il Signore, si ha tutto.
Che Dio vi benedica,

Giulia

Martedi, 11 giugno 2024

§§§

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2 commenti

Anonimo ha detto...

Bellissima testimonianza spero che possa essere di aiuto a chi è lontano da Dio

Anonimo ha detto...

Grazie