Quante strane parrocchie
nella Chiesa del terzo millennio!
Torniamo al centro: a Cristo.
A seguito della proposta di Valter Tuninetti [la trovate qui] e delle adesioni che la sacrosanta iniziativa ha riscosso, col presente
contributo si dà notizia della nascita del gruppo operativo Alleati
dell’Eucaristia, composto da quanti – a seguito della serie infinita di
ferite, umiliazioni morali e spirituali, a volte anche fisiche, subite,
lamentate e denunciate – vogliano serenamente tornare a ricevere la Santa
Eucarestia nel modo da sempre e universalmente riconosciuto valido dalla
Chiesa, intervenendo in prima persona secondo semplici indicazioni operative
che gli Alleati qui di seguito elencheranno come essenziali in un
semplicissimo vademecum operativo, coadiuvato da qualche nota storica che ne
garantisce la validità, da praticare e diffondere nella propria parrocchia
di appartenenza ma anche altrove.
Quanti hanno fede sono consapevoli che Gesù è il Cuore della Chiesa e della
vita dei fedeli e che l’Eucarestia, Cristo vivo e vero, centro della
celebrazione della Santa Messa, deve essere distribuita e ricevuta col
massimo onore e rispetto da ogni sacerdote e da ogni fedele, assolutamente
in stato di Grazia.
Preambolo. Cenni storici
San Tommaso d’Aquino ha sostenuto con forza che toccare e amministrare il
Sacramento spetta solo al sacerdote, dato che egli consacra nella persona di
Cristo, e così come la consacrazione del Corpo di Cristo spetta al sacerdote
anche la distribuzione spetta a lui. A chiunque altro è lecito toccarlo solo
in caso di necessità, per esempio se stesse per cadere per terra, o in altre
situazioni di emergenza (Summa Theologica III, Q 82, Art.13).
La pratica di ricevere la Comunione sulla mano, oggi così di moda, troppo
spesso illecitamente e dolorosamente imposta, venne addirittura condannata
al sinodo di Rouen del 650.
Il Concilio Vaticano II introdusse la pratica di riceverla sulle mani, ma
in nessuno dei documenti conciliari si legge che questa opzione sia
obbligatoria.
Papi come Paolo VI e Giovanni Paolo II si dimostrarono contrari alla
ricezione della Comunione in mano. I loro appelli, non ascoltati, caddero
nel vuoto.
Ma se le infiltrazioni massoniche e anticattoliche nella Chiesa intesero
togliere onore al Sacramento allo scopo di “protestantizzare” la
celebrazione, complice fu anche la scarsa fede, la scarsa attenzione e
riverenza di molti fedeli. Ora però è giunto il momento di agire: in maniera
pacata, ma anche audace e determinata
Qualche citazione di santi sull’Eucarestia
“I Santi Misteri non devono essere manipolati da altri che non sono
consacrati al Signore.”
San Sisto I (a.115) Liber Pontificalis
“Dopo la S. Comunione, trattenetevi almeno un quarto d’ora a fare il
ringraziamento. Sarebbe una grave irriverenza se, dopo pochi minuti aver
ricevuto il Corpo-Sangue-Anima-Divinità di Gesù, uno uscisse di chiesa o
stando al suo posto si mettesse a ridere, chiacchierare, guardare di qua e
di là per la chiesa”.
San Giovanni Bosco
“Come il cibo corporale è necessario per la vita a tal punto che senza di
esso non si può vivere, così il cibo spirituale è necessario per la vita
spirituale, in modo che senza di esso la vita spirituale non si può
mantenere”.
San Tommaso d’Aquino
“Non posso essere a favore della Comunione nella mano e non posso
raccomandarla. Il sacerdote ha una responsabilità primordiale e completa
come servo della Santa Eucaristia e di tutte le Forme Sante. Toccare le
Creazioni Sante è un privilegio degli ordinati”.
San Giovanni Paolo II
Esortazione
Caro fedele, accostati dunque alla Santa Eucaristia con la dovuta riverenza
e il giusto rispetto.
Pretendi di riceverla sulla lingua e possibilmente in ginocchio.
Ricevendola in mano nessuno può essere rassicurato che nessun frammento vada
perduto.
Se ti viene rifiutata la Comunione sulla lingua, non prenderla con le mani.
Torna al tuo posto e recita la comunione spirituale, dopodiché parlane con i
sacerdoti, unisciti ad altri fedeli e lotta per questo tuo sacrosanto
diritto. Dio ti benedica.
Indicazioni operative
Cosa possono fare singolarmente i laici.
Gli Alleati dell’Eucarestia, gruppo fondato ufficialmente domenica 12
febbraio da Valter Tuninetti e Veronica Cireneo, e che in un solo giorno ha
raccolto oltre cento adesioni, ha già un canale Telegram a cui si può
accedere unendosi al seguente link d’invito https://t.me/alleanza3. Il gruppo suggerisce pochi semplici comportamenti per riportare la
devozione al centro, senza inventarsi nulla di nuovo, ma valorizzando la
tradizione.
Dare L’esempio. Il galateo ecclesiastico
È ovvio che il comportamento in chiesa durante l’intera celebrazione del
Santo Sacrificio deve essere consono: corretto, silente, composto,
interiorizzato.
A tal fine riproponiamo qualche accorgimento classico.
Le donne riprendano a indossare il velo muliebre, segno di sottomissione
allo Spirito Santo, tenendo i capelli coperti.
Recarsi in chiesa con il santo rosario in mano.
Gli abiti siano adeguati alla circostanza, rammentando di spegnere il
telefonino.
All’ingresso si compia una genuflessione profonda, possibilmente con
entrambe le ginocchia. Meglio sarebbe prostrarsi a terra e baciare quel
sacro suolo dove chissà quante volte il corpo e sangue di Cristo è stato
calpestato e portato chissà dove.
Si stia in ginocchio il più possibile durante la celebrazione, almeno
dall’offertorio e all’ “ite missa est” per rialzarsi in piedi,
compiendo un inchino, solo al passaggio del sacerdote, alter Christus, quando egli lasciando l’altare fa per rientrare in
sacrestia.
Al momento della distribuzione dell’Eucarestia:
recarsi ai piedi dell’altare per primi (per non calpestare eventuali
frammenti caduti da chi la afferra con le mani). Se non è possibile andare
per primi, raggiungere l’altare passando a fianco dei banchi lateralmente,
evitando il corridoio centrale della fila;
porsi in ginocchio a mani giunte aprendo la bocca;
tornare compostamente al banco e fermarsi almeno un quarto d’ora dopo la
Messa per la preghiera di ringraziamento.
Nel caso in cui venisse negata l’Eucaristia in bocca, tornare al banco
(ritentando ovviamente la volta successiva, senza tregua, fino a che il
sacerdote non cambierà idea) e recitare la Comunione spirituale. Nel link
trovate quella di sant’Alfonso Maria de’ Liguori, ma ce ne sono altre.
Questo esempio cambierà lo stile di molti e meglio di qualsiasi
catechesi.
Possibili richieste da rivolgere ai sacerdoti per approfondire e
rinvigorire la fede
Attivare settimanalmente almeno un’ora di adorazione eucaristica. Se ogni
chiesa della città lo farà, sarà bene che avvenga in giorni e orari diversi,
perché la città abbia la sua adorazione per l’intera settimana.
Attivare cicli di catechesi sui fondamentali della fede: catechismo, vita
dei santi, dei beati, dei dottori della Chiesa.
Pregare per la santificazione dei sacerdoti.
Chi sente il desiderio di offrire preghiere e sacrifici per la
santificazione dei sacerdoti può unirsi all’Orologio Vivente Corpo Mistico
che medita quotidianamente la passione di Cristo, già attivo da tre anni con
la presenza attuale di una trentina di anime, scrivendo per info e adesioni
a capamoscia@gmail.com oppure adottare singolarmente un sacerdote e pregare con
costanza per lui ogni giorno, fosse solo un Pater, Ave, Gloria.
Inviare lettera ai vescovi
In questo link trovate il testo dell’appello scritto da Piergiorgio Cesario e da inviare
ai vescovi, comprensivo di indirizzo telematico e fisico, come già qualcuno
ha fatto, per vedere riconosciuto il diritto di ricevere l’Eucaristia come
la Chiesa universalmente comanda.
Stampare e distribuire in parrocchia il presente vademecum e attivarsi per
divulgare queste sacrosante iniziative e applicarle a partire dalla propria
vita di fede, a maggior gloria di Dio e per la santificazione propria e
altrui.
Va da sé che nessuna di queste iniziative è necessaria nelle parrocchie in
cui si celebra il vetus ordo: qui tutto ciò che
abbiamo descritto già avviene.
Qui trovate il link delle messe vetus ordo in Italia
Buon lavoro a tutti! Coraggio, Alleati. All’opera!
Ci aggiorniamo sui canali Telegram:
https://t.me/alleanza3
https://t.me/veronicacireneo
dove potremo raccontarci, consolarci, suggerire, gioire.
Approfondimenti
Sulla devozione dovuta all’Eucaristia, di don Federico Bortoli.
L’imposizione della Comunione sulla mano e l’esortazione a prendersi cura dell’eucarestia, di don
Federico Bortoli.
Padre Fuentes folgorato durante la Messa riguardo all’errore di distribuire la Comunione in
mano.
Un precedente contributo
sul tema: La Comunione ricevuta con le mani giunte è volontà di Dio.
Mettiamo sotto la protezione di santa Teresina di Lisieux gli Alleati
dell’Eucarestia e l’intera iniziativa.
Santa Teresina ebbe a dire: “Se la gente conoscesse il valore
dell’Eucaristia, l’accesso alle chiese dovrebbe essere regolato dalla forza
pubblica”.
In cordibus
Veronica Cireneo e Valter Tuninetti
13 febbraio a. D. 2023
https://www.brigataperladifesadellovvio.com/blog/scendono-in-campo-gli-alleati-dell-eucaristia-ecco-tutte-le-iniziative-i-consigli-i-collegamenti
Quante strane parrocchie
nella Chiesa del terzo millennio!
Torniamo al centro: a Cristo.
A seguito della proposta di Valter Tuninetti [la trovate qui] e delle adesioni che la sacrosanta iniziativa ha riscosso, col presente
contributo si dà notizia della nascita del gruppo operativo Alleati
dell’Eucaristia, composto da quanti – a seguito della serie infinita di
ferite, umiliazioni morali e spirituali, a volte anche fisiche, subite,
lamentate e denunciate – vogliano serenamente tornare a ricevere la Santa
Eucarestia nel modo da sempre e universalmente riconosciuto valido dalla
Chiesa, intervenendo in prima persona secondo semplici indicazioni operative
che gli Alleati qui di seguito elencheranno come essenziali in un
semplicissimo vademecum operativo, coadiuvato da qualche nota storica che ne
garantisce la validità, da praticare e diffondere nella propria parrocchia
di appartenenza ma anche altrove.
Quanti hanno fede sono consapevoli che Gesù è il Cuore della Chiesa e della
vita dei fedeli e che l’Eucarestia, Cristo vivo e vero, centro della
celebrazione della Santa Messa, deve essere distribuita e ricevuta col
massimo onore e rispetto da ogni sacerdote e da ogni fedele, assolutamente
in stato di Grazia.
Preambolo. Cenni storici
San Tommaso d’Aquino ha sostenuto con forza che toccare e amministrare il
Sacramento spetta solo al sacerdote, dato che egli consacra nella persona di
Cristo, e così come la consacrazione del Corpo di Cristo spetta al sacerdote
anche la distribuzione spetta a lui. A chiunque altro è lecito toccarlo solo
in caso di necessità, per esempio se stesse per cadere per terra, o in altre
situazioni di emergenza (Summa Theologica III, Q 82, Art.13).
La pratica di ricevere la Comunione sulla mano, oggi così di moda, troppo
spesso illecitamente e dolorosamente imposta, venne addirittura condannata
al sinodo di Rouen del 650.
Il Concilio Vaticano II introdusse la pratica di riceverla sulle mani, ma
in nessuno dei documenti conciliari si legge che questa opzione sia
obbligatoria.
Papi come Paolo VI e Giovanni Paolo II si dimostrarono contrari alla
ricezione della Comunione in mano. I loro appelli, non ascoltati, caddero
nel vuoto.
Ma se le infiltrazioni massoniche e anticattoliche nella Chiesa intesero
togliere onore al Sacramento allo scopo di “protestantizzare” la
celebrazione, complice fu anche la scarsa fede, la scarsa attenzione e
riverenza di molti fedeli. Ora però è giunto il momento di agire: in maniera
pacata, ma anche audace e determinata
Qualche citazione di santi sull’Eucarestia
“I Santi Misteri non devono essere manipolati da altri che non sono
consacrati al Signore.”
San Sisto I (a.115) Liber Pontificalis
“Dopo la S. Comunione, trattenetevi almeno un quarto d’ora a fare il
ringraziamento. Sarebbe una grave irriverenza se, dopo pochi minuti aver
ricevuto il Corpo-Sangue-Anima-Divinità di Gesù, uno uscisse di chiesa o
stando al suo posto si mettesse a ridere, chiacchierare, guardare di qua e
di là per la chiesa”.
San Giovanni Bosco
“Come il cibo corporale è necessario per la vita a tal punto che senza di
esso non si può vivere, così il cibo spirituale è necessario per la vita
spirituale, in modo che senza di esso la vita spirituale non si può
mantenere”.
San Tommaso d’Aquino
“Non posso essere a favore della Comunione nella mano e non posso
raccomandarla. Il sacerdote ha una responsabilità primordiale e completa
come servo della Santa Eucaristia e di tutte le Forme Sante. Toccare le
Creazioni Sante è un privilegio degli ordinati”.
San Giovanni Paolo II
Esortazione
Caro fedele, accostati dunque alla Santa Eucaristia con la dovuta riverenza
e il giusto rispetto.
Pretendi di riceverla sulla lingua e possibilmente in ginocchio.
Ricevendola in mano nessuno può essere rassicurato che nessun frammento vada
perduto.
Se ti viene rifiutata la Comunione sulla lingua, non prenderla con le mani.
Torna al tuo posto e recita la comunione spirituale, dopodiché parlane con i
sacerdoti, unisciti ad altri fedeli e lotta per questo tuo sacrosanto
diritto. Dio ti benedica.
Indicazioni operative
Cosa possono fare singolarmente i laici.
Gli Alleati dell’Eucarestia, gruppo fondato ufficialmente domenica 12
febbraio da Valter Tuninetti e Veronica Cireneo, e che in un solo giorno ha
raccolto oltre cento adesioni, ha già un canale Telegram a cui si può
accedere unendosi al seguente link d’invito https://t.me/alleanza3. Il gruppo suggerisce pochi semplici comportamenti per riportare la
devozione al centro, senza inventarsi nulla di nuovo, ma valorizzando la
tradizione.
Dare L’esempio. Il galateo ecclesiastico
È ovvio che il comportamento in chiesa durante l’intera celebrazione del
Santo Sacrificio deve essere consono: corretto, silente, composto,
interiorizzato.
A tal fine riproponiamo qualche accorgimento classico.
Le donne riprendano a indossare il velo muliebre, segno di sottomissione
allo Spirito Santo, tenendo i capelli coperti.
Recarsi in chiesa con il santo rosario in mano.
Gli abiti siano adeguati alla circostanza, rammentando di spegnere il
telefonino.
All’ingresso si compia una genuflessione profonda, possibilmente con
entrambe le ginocchia. Meglio sarebbe prostrarsi a terra e baciare quel
sacro suolo dove chissà quante volte il corpo e sangue di Cristo è stato
calpestato e portato chissà dove.
Si stia in ginocchio il più possibile durante la celebrazione, almeno
dall’offertorio e all’ “ite missa est” per rialzarsi in piedi,
compiendo un inchino, solo al passaggio del sacerdote, alter Christus, quando egli lasciando l’altare fa per rientrare in
sacrestia.
Al momento della distribuzione dell’Eucarestia:
recarsi ai piedi dell’altare per primi (per non calpestare eventuali
frammenti caduti da chi la afferra con le mani). Se non è possibile andare
per primi, raggiungere l’altare passando a fianco dei banchi lateralmente,
evitando il corridoio centrale della fila;
porsi in ginocchio a mani giunte aprendo la bocca;
tornare compostamente al banco e fermarsi almeno un quarto d’ora dopo la
Messa per la preghiera di ringraziamento.
Nel caso in cui venisse negata l’Eucaristia in bocca, tornare al banco
(ritentando ovviamente la volta successiva, senza tregua, fino a che il
sacerdote non cambierà idea) e recitare la Comunione spirituale. Nel link
trovate quella di sant’Alfonso Maria de’ Liguori, ma ce ne sono altre.
Questo esempio cambierà lo stile di molti e meglio di qualsiasi
catechesi.
Possibili richieste da rivolgere ai sacerdoti per approfondire e
rinvigorire la fede
Attivare settimanalmente almeno un’ora di adorazione eucaristica. Se ogni
chiesa della città lo farà, sarà bene che avvenga in giorni e orari diversi,
perché la città abbia la sua adorazione per l’intera settimana.
Attivare cicli di catechesi sui fondamentali della fede: catechismo, vita
dei santi, dei beati, dei dottori della Chiesa.
Pregare per la santificazione dei sacerdoti.
Chi sente il desiderio di offrire preghiere e sacrifici per la
santificazione dei sacerdoti può unirsi all’Orologio Vivente Corpo Mistico
che medita quotidianamente la passione di Cristo, già attivo da tre anni con
la presenza attuale di una trentina di anime, scrivendo per info e adesioni
a capamoscia@gmail.com oppure adottare singolarmente un sacerdote e pregare con
costanza per lui ogni giorno, fosse solo un Pater, Ave, Gloria.
Inviare lettera ai vescovi
In questo link trovate il testo dell’appello scritto da Piergiorgio Cesario e da inviare
ai vescovi, comprensivo di indirizzo telematico e fisico, come già qualcuno
ha fatto, per vedere riconosciuto il diritto di ricevere l’Eucaristia come
la Chiesa universalmente comanda.
Stampare e distribuire in parrocchia il presente vademecum e attivarsi per
divulgare queste sacrosante iniziative e applicarle a partire dalla propria
vita di fede, a maggior gloria di Dio e per la santificazione propria e
altrui.
Va da sé che nessuna di queste iniziative è necessaria nelle parrocchie in
cui si celebra il vetus ordo: qui tutto ciò che
abbiamo descritto già avviene.
Qui trovate il link delle messe vetus ordo in Italia
Buon lavoro a tutti! Coraggio, Alleati. All’opera!
Ci aggiorniamo sui canali Telegram:
https://t.me/alleanza3
https://t.me/veronicacireneo
dove potremo raccontarci, consolarci, suggerire, gioire.
Approfondimenti
Sulla devozione dovuta all’Eucaristia, di don Federico Bortoli.
L’imposizione della Comunione sulla mano e l’esortazione a prendersi cura dell’eucarestia, di don
Federico Bortoli.
Padre Fuentes folgorato durante la Messa riguardo all’errore di distribuire la Comunione in
mano.
Un precedente contributo
sul tema: La Comunione ricevuta con le mani giunte è volontà di Dio.
Mettiamo sotto la protezione di santa Teresina di Lisieux gli Alleati
dell’Eucarestia e l’intera iniziativa.
Santa Teresina ebbe a dire: “Se la gente conoscesse il valore
dell’Eucaristia, l’accesso alle chiese dovrebbe essere regolato dalla forza
pubblica”.
In cordibus
Veronica Cireneo e Valter Tuninetti
13 febbraio a. D. 2023
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