"Gli Alleati dell'Eucaristia e del Vangelo"
TESTIMONI DELLA PRESENZA REALE DI CRISTO NEL SS. SACRAMENTO
Tracciamo qualche dettaglio significativo circa il profilo tipico dell’Alleato
dell’Eucaristia, perché chi vi si riconosce si faccia artefice in prima
persona della protezione della Vita Sacramentale di Gesù Cristo Nostro
Signore, spesso oltraggiato, vilipeso e calpestato per “legge”. Chi ama
difende. Gesù ci difende dal nemico, noi difendiamo Gesù dai suoi nemici,
tenendo presente che finché non ci alleiamo e uniformiamo a Lui e alla Sua
Divina Volontà, quei nemici siamo noi stessi.
Adorazione della Santissima Eucaristia dagli angioletti, balaustra della
comunione in marmo nella Venerabelkapel (Cappella del Santissimo Sacramento)
nella Sint-Jacobskerk di Antwerpen, Belgio. La balaustra a forma di L è uno
degli esempi più notevoli del tardo barocco. Fu commissionato da Catharina
Martens nel 1695 e installato nella cappella a sue spese l’anno successivo. Il
mobile, lungo dodici metri, è composto da cinque scomparti. La sezione
centrale traforata con l’adorazione della Santissimi Eucaristia degli
angioletti è opera di Hendrik Frans Verbruggen (1654-1724).
I dettagli graziosi e anche pittoreschi nei cinque scomparti della balaustra
della comunione sono resi con tenerezza. Testimoniano una semplice credenza
popolare, in cui però l’elemento dogmatico è sempre presente [*].
L’Alleato dell’Eucaristia, cattolico del terzo millennio, è perfettamente
sovrapponibile al cattolico dell’anno zero. Per lui, salvezza e dannazione
sono fatti individuali, non collettivi e non dipendono dall’esterno. Scopo
della sua vita è la santità. La fede è il suo piedistallo di roccia. La sua
fede si nutre di una relazione intima e personale con Gesù Cristo. Ha
un’intensa vita di preghiera. In molti casi medita quotidianamente e in
perpetuo la Passione di Cristo. Sopporta dolorosamente l’eresia della
gerarchia ecclesiale, come Gesù sopportò quella di Giuda. Non tollera né si
compiace degli abusi eucaristici o di altro genere. Sa che nessun peccato,
eresia, abominio altrui verrà pagato in prima persona da lui, come sa che non
riceverà premi per i meriti altrui. Ama il silenzio: condizione indispensabile
che ricongiunge ogni facoltà dell’intelligenza, del cuore e della volontà,
orientandole verso l’interno, nell’ascolto attento del sussurro della voce di
Dio. Sta lontano dalle massime moderne, dai cavilli delle nuove filosofie,
dagli eccitamenti sensibili che disturbano l’anima (Fulton Sheen).
L’Alleato dell’Eucaristia si muove per amore dell’Amante, bramando il
paradiso e consapevolmente rifiutando l’inferno, che esiste e non gli piace.
Conosce e si assume la responsabilità delle proprie azioni, parole e gesti in
ogni fase della sua vita. Non è interessato al comportamento altrui, ma
giudica e osserva se stesso in relazione a Cristo, fonte e radice delle sue
opere. Non è in competizione con nessuno, tranne che col demonio e il peccato
personale. L’unico con cui si confronta è il se stesso del giorno prima, per
monitorare se nel proprio cammino interiore ha compiuto un avanzamento o un
regresso. Non è un intellettuale, né si vanta dello scibile acquisito.
Viceversa, ama la preparazione al solo scopo di mettere in pratica, nella sua
vita quotidiana, le verità conosciute e comprese, di volta in volta, sempre
meglio. La conoscenza senza opere, infatti, non giova in nessun ambito e in
molti casi solo insuperbisce. E la fede, se non è concreta, non è fede.
L’Alleato dell’Eucaristia, affranto e ferito nell’anima dall’apostasia
trasversale imperante, dopo aver cercato rifugio di qua e di là senza trovarne
beneficio, si lascia guidare dagli inequivocabili suggerimenti di Padre Pio
per questi tempi e di San Giovanni Bosco, che invitano a ritornare al Vangelo
e ai Sacramenti.
“Ricordati… quando verranno quei tempi: i Comandamenti di Dio, preghiere del
mattino e della sera, Santo Rosario, Sacramenti, catechismo, i santi e fate
tutto nella fede dei nostri padri, nella fede dei nostri padri!… nella fede
dei nostri padri!!… e non ascoltate più nessuno” (San Pio da
Pietrelcina).
“I due sostegni più forti a reggervi e camminare per la strada del Cielo sono
i Sacramenti della Confessione e della Comunione. Perciò riguardate come gran
nemico dell’anima vostra chiunque cerca di allontanarvi da queste due pratiche
di nostra Santa Religione” (San Giovanni Bosco).
L’Alleato dell’Eucaristia si nutre di una relazione d’amore intima,
reciproca, personale e profondissima con Gesù Cristo, condizione unica in cui
la Grazia operante dello Spirito Santo può compiere nella creatura il miracolo
dei miracoli: la conversione e la santificazione, rendendola sempre più simile
alla Sua immagine. Sa che tutto il resto, pace, gioia, serenità nella
sofferenza ed ogni sorta di umana realizzazione vien da sé per chi cerca prima
il regno di Dio.
L’Alleato dell’Eucaristia mette il Vangelo, i comandamenti, la confessione,
la comunione e l’adorazione eucaristica al di sopra di tutto. Frequenta
possibilmente la Messa quotidiana. Sa che la Messa apostolica è il paradiso in
terra e la ama come miglior circostanza che venga in soccorso al miglior bene
dell’anima sua. Predilige la Messa vetus ordo, dove gli abusi eucaristici non
vengono commessi o sono commessi in misura molto minore. Tuttavia, poiché non
tutti hanno la possibilità di partecipare alle Messe vetus ordo, ecco che gli
Alleati si impegnano a rotazione nelle parrocchie per limitare gli abusi e
riparare.
L’Alleato dell’Eucaristia ritiene che solo l’esempio possa ricostruire la
consapevolezza che l’Ostia è Dio in Persona. Chiunque ritrovi se stesso nei
dettagli descritti a grandi linee in questo profilo, può appartenere agli
Alleati dell’Eucaristia, tenendo presente in primis la volontaria scelta di
non assecondare mai più la Comunione sulle mani e farsi esempio di
devozione.
L’Alleato dell’Eucaristia riceve, come è suo diritto, la Comunione solo in
ginocchio, a mani giunte e in bocca, come la tradizione apostolica, mai
abrogata, insegna per testimoniare la presenza reale di Gesù Eucaristia e
l’Adorazione che a Dio si deve.
“Chi resta in me e io in lui… renderò la vostra discendenza numerosa come i
granelli della sabbia del deserto”.
L’Alleanza dell’Eucarestia si pone nelle mani di Maria, come anello sponsale
tra le Sue dita.
Lode e Gloria a Te, Cristo Gesù.
Sia lodato e ringraziato in ogni momento Gesù nel Santissimo
Sacramento.
Veronica Cireneo
[*] Il rispetto per Cristo Gesù nel Santissimo Sacramento dell’Eucaristia è
sostenuto dal Concilio di Trento introducendo un nuovo elemento di arredo
nella chiesa: la balaustra della comunione, un lungo banco inginocchiatoio che
delimita il presbiterio, per ricevere Gesù nell’ostia con la dovuta riverenza,
inginocchiato, con le mani giunte e sulla lingua: arredo purtroppo sparito da
quasi tutte le chiese con la riforma liturgico dopo il Concilio Vaticano
II.
La Consacrazione è il rito che sta al centro della Santa Messa e
ricorda ciò che fece Gesù il giorno prima della sua crocifissione, quella sera
quando Gesù celebrò la Pasqua ebraica con i suoi discepoli. Durante
l’Eucaristia, il sacerdote ripete le sue parole spezzando il pane a forma di
ostia e sollevando il calice del vino. Attraverso la connessione tra il pane
spezzato e Gesù “spezzato” sulla croce, Gesù diventa tangibilmente presente.
Allo stesso tempo, questo evento è un richiamo alla missione per ogni
cristiano: essere “pane spezzato” di cui gli altri possono vivere. Una fetta
di pane fatta di farina di grano azzimo che diventa il corpo di Cristo durante
la Consacrazione.
«Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso:
il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo
aver reso grazie, lo spezzò e disse: “Questo è il mio corpo, che è per voi;
fate questo in memoria di me”. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche
il calice, dicendo: “Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate
questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me”. Ogni volta infatti che
mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del
Signore finché egli venga. Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o
beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore.
Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di
questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del
Signore, mangia e beve la propria condanna» (1Corinzi 11,23-29).
Fonte:
korazym.org
"Gli Alleati dell'Eucaristia e del Vangelo"
TESTIMONI DELLA PRESENZA REALE DI CRISTO NEL SS. SACRAMENTO
Tracciamo qualche dettaglio significativo circa il profilo tipico dell’Alleato
dell’Eucaristia, perché chi vi si riconosce si faccia artefice in prima
persona della protezione della Vita Sacramentale di Gesù Cristo Nostro
Signore, spesso oltraggiato, vilipeso e calpestato per “legge”. Chi ama
difende. Gesù ci difende dal nemico, noi difendiamo Gesù dai suoi nemici,
tenendo presente che finché non ci alleiamo e uniformiamo a Lui e alla Sua
Divina Volontà, quei nemici siamo noi stessi.
Adorazione della Santissima Eucaristia dagli angioletti, balaustra della
comunione in marmo nella Venerabelkapel (Cappella del Santissimo Sacramento)
nella Sint-Jacobskerk di Antwerpen, Belgio. La balaustra a forma di L è uno
degli esempi più notevoli del tardo barocco. Fu commissionato da Catharina
Martens nel 1695 e installato nella cappella a sue spese l’anno successivo. Il
mobile, lungo dodici metri, è composto da cinque scomparti. La sezione
centrale traforata con l’adorazione della Santissimi Eucaristia degli
angioletti è opera di Hendrik Frans Verbruggen (1654-1724).
I dettagli graziosi e anche pittoreschi nei cinque scomparti della balaustra
della comunione sono resi con tenerezza. Testimoniano una semplice credenza
popolare, in cui però l’elemento dogmatico è sempre presente [*].
L’Alleato dell’Eucaristia, cattolico del terzo millennio, è perfettamente
sovrapponibile al cattolico dell’anno zero. Per lui, salvezza e dannazione
sono fatti individuali, non collettivi e non dipendono dall’esterno. Scopo
della sua vita è la santità. La fede è il suo piedistallo di roccia. La sua
fede si nutre di una relazione intima e personale con Gesù Cristo. Ha
un’intensa vita di preghiera. In molti casi medita quotidianamente e in
perpetuo la Passione di Cristo. Sopporta dolorosamente l’eresia della
gerarchia ecclesiale, come Gesù sopportò quella di Giuda. Non tollera né si
compiace degli abusi eucaristici o di altro genere. Sa che nessun peccato,
eresia, abominio altrui verrà pagato in prima persona da lui, come sa che non
riceverà premi per i meriti altrui. Ama il silenzio: condizione indispensabile
che ricongiunge ogni facoltà dell’intelligenza, del cuore e della volontà,
orientandole verso l’interno, nell’ascolto attento del sussurro della voce di
Dio. Sta lontano dalle massime moderne, dai cavilli delle nuove filosofie,
dagli eccitamenti sensibili che disturbano l’anima (Fulton Sheen).
L’Alleato dell’Eucaristia si muove per amore dell’Amante, bramando il
paradiso e consapevolmente rifiutando l’inferno, che esiste e non gli piace.
Conosce e si assume la responsabilità delle proprie azioni, parole e gesti in
ogni fase della sua vita. Non è interessato al comportamento altrui, ma
giudica e osserva se stesso in relazione a Cristo, fonte e radice delle sue
opere. Non è in competizione con nessuno, tranne che col demonio e il peccato
personale. L’unico con cui si confronta è il se stesso del giorno prima, per
monitorare se nel proprio cammino interiore ha compiuto un avanzamento o un
regresso. Non è un intellettuale, né si vanta dello scibile acquisito.
Viceversa, ama la preparazione al solo scopo di mettere in pratica, nella sua
vita quotidiana, le verità conosciute e comprese, di volta in volta, sempre
meglio. La conoscenza senza opere, infatti, non giova in nessun ambito e in
molti casi solo insuperbisce. E la fede, se non è concreta, non è fede.L’Alleato dell’Eucaristia, affranto e ferito nell’anima dall’apostasia
trasversale imperante, dopo aver cercato rifugio di qua e di là senza trovarne
beneficio, si lascia guidare dagli inequivocabili suggerimenti di Padre Pio
per questi tempi e di San Giovanni Bosco, che invitano a ritornare al Vangelo
e ai Sacramenti.“Ricordati… quando verranno quei tempi: i Comandamenti di Dio, preghiere del
mattino e della sera, Santo Rosario, Sacramenti, catechismo, i santi e fate
tutto nella fede dei nostri padri, nella fede dei nostri padri!… nella fede
dei nostri padri!!… e non ascoltate più nessuno” (San Pio da
Pietrelcina).“I due sostegni più forti a reggervi e camminare per la strada del Cielo sono
i Sacramenti della Confessione e della Comunione. Perciò riguardate come gran
nemico dell’anima vostra chiunque cerca di allontanarvi da queste due pratiche
di nostra Santa Religione” (San Giovanni Bosco).L’Alleato dell’Eucaristia si nutre di una relazione d’amore intima,
reciproca, personale e profondissima con Gesù Cristo, condizione unica in cui
la Grazia operante dello Spirito Santo può compiere nella creatura il miracolo
dei miracoli: la conversione e la santificazione, rendendola sempre più simile
alla Sua immagine. Sa che tutto il resto, pace, gioia, serenità nella
sofferenza ed ogni sorta di umana realizzazione vien da sé per chi cerca prima
il regno di Dio.L’Alleato dell’Eucaristia mette il Vangelo, i comandamenti, la confessione,
la comunione e l’adorazione eucaristica al di sopra di tutto. Frequenta
possibilmente la Messa quotidiana. Sa che la Messa apostolica è il paradiso in
terra e la ama come miglior circostanza che venga in soccorso al miglior bene
dell’anima sua. Predilige la Messa vetus ordo, dove gli abusi eucaristici non
vengono commessi o sono commessi in misura molto minore. Tuttavia, poiché non
tutti hanno la possibilità di partecipare alle Messe vetus ordo, ecco che gli
Alleati si impegnano a rotazione nelle parrocchie per limitare gli abusi e
riparare.L’Alleato dell’Eucaristia ritiene che solo l’esempio possa ricostruire la
consapevolezza che l’Ostia è Dio in Persona. Chiunque ritrovi se stesso nei
dettagli descritti a grandi linee in questo profilo, può appartenere agli
Alleati dell’Eucaristia, tenendo presente in primis la volontaria scelta di
non assecondare mai più la Comunione sulle mani e farsi esempio di
devozione.L’Alleato dell’Eucaristia riceve, come è suo diritto, la Comunione solo in
ginocchio, a mani giunte e in bocca, come la tradizione apostolica, mai
abrogata, insegna per testimoniare la presenza reale di Gesù Eucaristia e
l’Adorazione che a Dio si deve.“Chi resta in me e io in lui… renderò la vostra discendenza numerosa come i
granelli della sabbia del deserto”.L’Alleanza dell’Eucarestia si pone nelle mani di Maria, come anello sponsale
tra le Sue dita.Lode e Gloria a Te, Cristo Gesù.Sia lodato e ringraziato in ogni momento Gesù nel Santissimo
Sacramento.Veronica Cireneo
[*] Il rispetto per Cristo Gesù nel Santissimo Sacramento dell’Eucaristia è
sostenuto dal Concilio di Trento introducendo un nuovo elemento di arredo
nella chiesa: la balaustra della comunione, un lungo banco inginocchiatoio che
delimita il presbiterio, per ricevere Gesù nell’ostia con la dovuta riverenza,
inginocchiato, con le mani giunte e sulla lingua: arredo purtroppo sparito da
quasi tutte le chiese con la riforma liturgico dopo il Concilio Vaticano
II.
La Consacrazione è il rito che sta al centro della Santa Messa e
ricorda ciò che fece Gesù il giorno prima della sua crocifissione, quella sera
quando Gesù celebrò la Pasqua ebraica con i suoi discepoli. Durante
l’Eucaristia, il sacerdote ripete le sue parole spezzando il pane a forma di
ostia e sollevando il calice del vino. Attraverso la connessione tra il pane
spezzato e Gesù “spezzato” sulla croce, Gesù diventa tangibilmente presente.
Allo stesso tempo, questo evento è un richiamo alla missione per ogni
cristiano: essere “pane spezzato” di cui gli altri possono vivere. Una fetta
di pane fatta di farina di grano azzimo che diventa il corpo di Cristo durante
la Consacrazione.
«Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso:
il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo
aver reso grazie, lo spezzò e disse: “Questo è il mio corpo, che è per voi;
fate questo in memoria di me”. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche
il calice, dicendo: “Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate
questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me”. Ogni volta infatti che
mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del
Signore finché egli venga. Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o
beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore.
Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di
questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del
Signore, mangia e beve la propria condanna» (1Corinzi 11,23-29).
Fonte:
korazym.org