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Cara Veronica,
a proposito dell’annosa disputa Vetus/Novus Ordo voglio raccontarti un recente avvenimento che spiega bene la mia posizione a riguardo.
Prima di iniziare a frequentare la Santa Messa tridentina, una persona mi disse che, una volta provata, non sarei mai più riuscito a tornare alla Messa riformata.
Aveva sostanzialmente ragione, poiché da allora solo in casi eccezionali io e la mia famiglia abbiamo partecipato alla Messa Novus Ordo.
Tuttavia, sebbene abbia abbracciato la Tradizione, e consideri il Concilio Vaticano II il '68 del cattolicesimo, ho sempre avuto a cuore la mia convinzione secondo cui la Chiesa è UNA e non voglio sapere di nemici al suo interno.
Il 1’ novembre, nella Solennità di Ognissanti, durante il pellegrinaggio alla Sacra di San Michele, nel torinese, ho partecipato alla Messa in Novus Ordo nella Cappella del Santuario.
Una celebrazione molto semplice, in un locale che non avrebbe nemmeno avuto chissà che apparenza di santità, specialmente agli occhi di chi è abituato ai fasti della Messa antica, agli incensi e ai canti gregoriani...
Ma Dio trova sempre il modo di mostrarsi se Lo portiamo nel nostro cuore!
Ho visto la donna Comunicarsi per ultima e ricevere appena un frammento di Particola. Ma Lo ha ricevuto con immensa devozione sapendo che in quel frammento vi è l'infinito Corpo di Cristo.
Io stesso ho potuto ricevere l'Eucaristia in bocca e in ginocchio senza che mi fosse posto alcun problema…
Possiamo dunque avere tutti i dubbi del mondo sul rito riformato, sulla Chiesa moderna e sul suo clero. Possiamo anche dirci che la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni.
Ma non possiamo negare a Dio ogni modo per mostrarsi.
Simone Boscali, Bergamo
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3 novembre 2024
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