mercoledì 8 gennaio 2025

"SIAMO DEL MONDO, O DI CRISTO?" Riflessione natalizia di Monsignor Strickland


a cura di Veronica Cireneo 

Riceviamo e volentieri ospitiamo nel nostro blog, questa riflessione natalizia, che il vescovo emerito Monsignor Strickland invia all'attenzione dei cattolici di tutto il mondo. Buona lettura e diffusione.

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Cari discepoli di Cristo,

mentre sorge un nuovo anno, risvegliamoci! Non diventiamo compiacenti e continuiamo la stagione del Natale (...). Questa stagione dovrebbe essere per noi come un'onda di Grazia che ci chiama a pentirci dei nostri peccati e a riflettere, per compierla, sulla scelta più critica della nostra vita: 

"Apparteniamo a Cristo o al mondo?" Le parole di Cristo, dal Vangelo secondo San Giovanni, chiariscono che abbiamo una scelta monumentale da fare:

Se il mondo vi odia, sappiate che ha odiato me, prima di voi. Se foste stati del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; ma poiché non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, perciò il mondo vi odia. Ricordatevi della mia parola che vi ho detta: Il servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma tutte queste cose ve le faranno a causa del mio nome, perché non conoscono Colui che mi ha mandato. Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero peccato; ma ora non hanno scusa per il loro peccato”. (Giovanni 15:18-22)

Molti nel mondo odierno e nella Chiesa odierna rifiuterebbero queste parole crude di Cristo. Condannerebbero qualsiasi menzione di queste parole e si lamenterebbero: "...ma è Natale!". 

Invece queste parole di Cristo sono esattamente ciò su cui dovremmo concentrarci durante il periodo natalizio. La liturgia dell'Ottava, infatti, è piena del sangue dei martiri, odiati dal mondo perché amavano Cristo: Santo Stefano (il protomartire), i Santi Innocenti e San Giovanni Evangelista mostrano il loro vero discepolato nella loro morte per Cristo. Questi martiri ci ricordano che la scelta di stare con Cristo ai piedi della Sua Croce è sempre la scelta dei Suoi veri discepoli. Ai piedi della Sua Croce, troviamo la linea rossa di divisione tra questo mondo e il Regno di Suo Padre.

Dobbiamo ricordare che la solitudine che potremmo provare è solo un'illusione, perché stare sotto la Sua Croce significa stare nel Suo Cuore: il Suo Sacro Cuore di Verità. Molti nella Chiesa oggi si ritrovano odiati dal mondo e odiati dalla Chiesa mondana, che cerca di smorzare la chiamata al pentimento. 

Questo odio viene scagliato contro coloro che amano gli antichi riti di adorazione e rifiutano la falsa adorazione mondana, ché non è incentrata su Dio. 

Questo odio viene usato per attaccare coloro che difendono la sacralità della vita e per gettarli in prigione, perché osano parlare a favore della vita. 

Questo odio viene usato per tentare di cancellare coloro che dicono la verità e che cercano di custodire il Deposito della Fede, certi che la Verità non può essere cambiata, per adattarsi ai capricci del mondo.

Le parole di Cristo ci ricordano che se siamo i suoi veri discepoli, non apparteniamo al mondo. Dobbiamo tutti chiederci:"A chi appartengo?" Se, quando esaminiamo onestamente i nostri cuori, siamo costretti a riconoscere che siamo troppo a nostro agio con il mondo, dobbiamo decidere di pentirci e di ritornare a Cristo. Ora non è il momento di essere compiacenti! Ora è il momento di rispondere con un sonoro: "Sia fatta la tua volontà" quando incontriamo l'odio del mondo.

Questi giorni di Natale sono un'opportunità per risvegliarci più pienamente in Cristo e per riconoscere umilmente i nostri peccati e i nostri fallimenti, perché smorzano il nostro fervore. 

Queste parole, tratte da un sermone di Natale pronunciato da Papa San Leone Magno nel V secolo, mettono a fuoco la grande importanza di questa stagione di grazia:

Cristiano, riconosci la tua dignità e, diventando un partner della natura divina, rifiuta di tornare alla vecchia bassezza con una condotta degenerata. Ricorda il Capo e il Corpo di cui sei membro. Ricorda che sei stato salvato dal potere delle tenebre e portato fuori nella luce e nel regno di Dio.”

Sentiamo molto parlare della dignità dell'uomo, ma quando ci allontaniamo dalla Parola di Dio, dai Suoi Comandamenti, dalla Sua Legge e dalla vera adorazione, diminuiamo noi stessi. Il messaggio di San Leone Magno ci ricorda che il Natale ci fa conoscere la nostra vera dignità, data da Dio, e ci propone di pentirci e di allontanarci da tutto ciò che la diminuisce.

La proclamazione degli angeli a Betlemme: “ In excelsis Deo ” o “Gloria a Dio nell’alto dei cieli” dovrebbe echeggiare per tutti i giorni del periodo natalizio e dovremmo sentirla come un invito a evitare tutto ciò che non dà gloria a Dio. 

Se cerchiamo sempre di glorificare Dio, il mondo ci odierà, ci rinnegherà e persino cercherà di distruggerci: è lo stesso trattamento che ha ricevuto il Divino Figlio di Dio. Ma quanta gioia c’è nel soffrire per amore del Nostro Signore e nel seguirLo ai piedi della Sua Croce!

Che il Bambino di Betlemme ci ricordi la meraviglia della Verità Incarnata in mezzo a noi e che possiamo usare l'inizio di questo nuovo anno come una stagione di pentimento e un momento per dimorare più profondamente nel Sacro Cuore di Cristo.

Monsignor Joseph E. Strickland (Vescovo emerito)

Domenica 5 gennaio a.D. 2025

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