I FRUTTI MINISTERIALI NELLE MESSE PLURINTENZIONALI
(o cumulative)
a cura di Veronica C.
È lecito celebrare una Santa Messa per più intenzioni?
Cosa dicono i Decreti e il Codice di Diritto Canonico?
Come fare se nella Messa che abbiamo richiesto per un vivo o un defunto,
venissero aggiunte altre intenzioni a sorpresa?
Ce ne
parla
Mauro Bonaita, in questo articolo corredato da documenti ufficiali
ecclesiali. Buona attenta lettura.
§§§
Questi ultimi anni ci hanno abituati a discutere di innumerevoli abusi
eucaristici che indubbiamente feriscono il Cuore Sacratissimo di Gesù e la sua
Chiesa, che si chiude, così, a quella predisposizione necessaria a far
fruttificare le Grazie elargite dal Cielo.
Vi è tuttavia un altro grave abuso riguardante la Messa i cui effetti temo
siano altrettanto devastanti, ma meno visibili ai nostri occhi semichiusi
dalla corruzione della carne: mi riferisco alle Messe plurintenzionali.
Leggendo i
Decreti e i Canoni relativi a questo tema sembrerebbe che tale abuso possa riguardare
esclusivamente la sfera economica, non lasciando trasparire al lettore
l'ulteriore risvolto teologico e di Fede, che ne deriva.
Vorrei pertanto, con questo piccolo contributo, sollevare il problema così che
se ne possano meglio intravedere gli effetti devastanti e stimolare i lettori
a collaborare, mettendo al riparo le parrocchie da tale pratica riprovevole.
Da quando ho iniziato a soppesare questo abuso ho dovuto constatare che quasi
tutte le parrocchie, anche quelle più insospettabili, commettono la pratica di
recitare per molti giorni ininterrottamente intenzioni cumulative, che in
realtà sono permesse, in via eccezionale, dalla legge canonica solo per due
giorni a settimana (previa pubblicazione del luogo e dell’orario) secondo il
decreto del 22 Febbraio 1991 (Art.2).
Mi è capitato recentemente in un Santuario nella provincia di Taranto di
contare fino a 44 intenzioni in 3 giorni consecutivi e anche per i successivi
giorni di cumularle ininterrottamente!
Per trattare il tema è necessario comprendere che il rito della Messa, essendo
la forma più eccelsa di Ringraziamento, di Lode e di Gloria a Dio, è il mezzo
migliore e più eccelso per ottenere Grazie attraverso i frutti del Sacrificio
Eucaristico. L’elargizione dei frutti durante la Messa è di un contenuto
catechetico sconfinato!
Per semplificare, citiamo di seguito i quattro
frutti classificati in base ai destinatari, che sono:
-quelli Generali destinati a tutta l’umanità,
-quelli Speciali destinati ai partecipanti attivi alla Messa,
- quelli Specialissimi destinati al solo Sacerdote in virtù della sua vita
crocefissa con Gesù e
- quelli Ministeriali destinati a specifiche intenzioni (per i vivi o per i
defunti).
Mentre, i frutti particolari del Sacrificio Eucaristico sono i
seguenti:
- quello meritorio di Grazia e Gloria,
- l' impetratorio, secondo le preghiere, necessario alla salvezza dei fedeli,
- propiziatorio nella remissione dei peccati e
- soddisfattorio nello sconto delle pene temporali.
È utile ricordare che i frutti sopra menzionati sono elargiti
indipendentemente dal ricevimento del Corpo di Cristo. Ricevere il Corpo di
Cristo è certamente la forma più perfetta di Comunione e permette di
acquisire ulteriori frutti (come la fortezza nel preservarci dai peccati e la
remissione dei peccati veniali), ma è la sola partecipazione alla Messa
che fa accedere a quanto sopra riportato.
Questa potenza si manifesta alla consacrazione del Pane e del Vino. All’atto,
cioè, della Morte in Croce di Cristo e si conclude con la Comunione del
Sacerdote che, in persona Christi, fa salire fino al Padre il gradito
Sacrificio.
(Mc 15,37-39) Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. Il velo del tempio si
squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a
lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: “Davvero quest'uomo era
Figlio di Dio!.”
Per tale motivo le intenzioni di suffragio devono essere espresse dal
Sacerdote prima della consacrazione del Calice. Ed è proprio nostra
intenzione, in questo contesto, il volerci occupare dei frutti ministeriali,
destinati secondo le intenzioni del Sacerdote ai vivi o ai defunti.
Se è vero che il Sacrificio della Messa è un sole che illumina tutti
indistintamente e i cui meriti sono infiniti, non si può dire della stessa
infinitezza l’acquisizione dei frutti che necessariamente vengono ottenuti in
misura finita e proporzionale alla predisposizione del fedele che partecipa
del sacramento o del fedele a cui sono rivolte le intenzioni ( vivo o defunto
che sia).
Sotto questa luce che illumina, se un fedele è duro come un sasso, non
riceverà alcun frutto, mentre se il fedele si rende malleabile come la cera
egli si farà plasmare a immagine di Dio.
Da un punto di vista qualitativo, si capisce che la capacità di ricevere i
frutti per i vivi è molto inferiore rispetto a quella dei defunti in quanto
questi ultimi, essendo Santi e Beati con la Visione Beatifica di Dio o anime
purganti tra gli Angeli, hanno una fede pressoché perfetta.
Invece, dal punto di vista quantitativo, i defunti ricevono un numero
inferiore di frutti; ad esempio, tutti i morti sono inibiti dal ricevere il
frutto propiziatorio, mentre quello soddisfattorio ha effetto solo su coloro
che sono in Purgatorio (in Paradiso nulla più è da scontare, mentre
all’inferno nulla più è possibile - si pensi alla parabola di Lazzaro e del
ricco epulone - Lc 16,19-31).
Quando viene celebrata una Messa dobbiamo tener presente che questa non è
esclusiva della Chiesa Militante (cioè dei vivi), ma che tutta la Chiesa
intera vi partecipa, ivi compresa quella Purgante e quella Trionfante.
I suffragi servono per mettere a frutto le Grazie di intercessione tra la
terra e il Cielo. In questo modo i defunti che ricevono una Messa di suffragio
avranno la possibilità di ricevere enorme beneficio sotto forma di frutto
soddisfattorio a sconto delle pene temporali a cui sono soggetti. Essi, allo
stesso modo, e con fede pressoché perfetta, ricambiano noi vivi con
intercessioni in misura proporzionata alla nostra fede e ai Doni che avremo
elargito per essi. Questi Doni vengono da noi ceduti al Cielo sotto forma di
beni spirituali per le sofferenze offerte e patite qui in terra, ma anche
sotto forma di doni materiali come le elemosine pecuniarie.
Si tenga presente l’obolo della povera vedova (Mc 12,41-44). È in questa
dimensione che dovrebbero essere viste le elemosine per le Messe di suffragio.
Se abbiamo compreso che i frutti di una Messa sono finiti, quando questi vengono
suddivisi per più intenzioni tali frutti verranno anch’essi ripartiti.
Nell'essere disattese le aspettative di Giustizia e Lode nel Memoriale si può
affermare che, non solo i frutti ministeriali saranno suddivisi per il numero
di intenzioni, ma vi saranno frutti Speciali e Specialissimi enormemente
diminuiti a sfavore dei Sacerdoti che commettono l’abuso e dei fedeli che non
comprendono più l’azione santificante e la Giustizia del Cielo, riducendo
ulteriormente nel tempo quella reciproca cooperazione e intercessione tra
Cielo e terra, tra vivi e defunti, tra chiesa Purgante e Trionfante e Chiesa
Militante.
Quei sacerdoti che avranno defraudato i defunti e i loro fratelli vivi
riceveranno il giusto Giudizio:
(Gv 5,4) Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre
terre, e che voi non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono
giunte agli orecchi del Signore onnipotente.
E’ comprensibile che col dilagare di questi abusi Cielo e terra non si parlano
più, ma i defunti e la Giustizia divina continuano a reclamare le loro Sante
Messe!
(Ap 8,1) Quando l'Agnello aprì il settimo sigillo, si fece silenzio nel
cielo per circa mezz'ora.
Il paese della Puglia a cui accennavo precedentemente, presenta due grosse
piaghe visibili ad occhio nudo: enormi blatte che la notte escono dai tombini
(sigillati dagli abitanti con nastro isolante) ed escrementi animali ad ogni
angolo delle strade; che potrebbe essere la giusta piaga inferta dai defunti a
reclamo delle ingiuste Messe di suffragio.
(Mt 7,20) Dai loro frutti dunque li riconoscerete
Vorrei pertanto invitare tutti a confidare maggiormente nel potere delle Messe
di suffragio, anche per se stessi, oltre che per i defunti, ma a far sì che il
momento di farne richiesta diventi anche occasione di battaglia contro l'abuso
delle Sante Messe cumulative.
Invito tutti, per un superiore bene spirituale, oltre allo studio dei
frutti della Messa
a studiare adeguatamente i canoni e i decreti già indicati in alto,che si
riferiscono alle Messe plurintenzionali.
Nella confusione che impera, lo studio e la conoscenza saranno armi che ci
impediranno di allontanarci dalla sana dottrina Cattolica di sempre.
Sarà opportuno quindi, al momento della richiesta della Messa di suffragio,
chiedere espressamente che sia celebrata per una singola intenzione e, se
ritenuto opportuno, lasciare al sacerdote una copia stampata dei precedenti
canoni e decreti.
Infine, se durante la celebrazione della Messa, la richiesta della singola
intenzione venisse disattesa senza preavviso o senza il proprio libero
consenso, sarà lecito e opportuno presentare la propria insoddisfazione,
reclamando una nuova Messa o la restituzione della somma versata.
Sperando di aver offerto un servizio utile alla causa delle anime del
Purgatorio e alle nostre, ringrazio per l’attenzione e cordialmente saluto.
Laudetur Jesus Christus
Mauro Bonaita, Reggio Emilia
10 settembre 2024
***
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I FRUTTI MINISTERIALI NELLE MESSE PLURINTENZIONALI
(o cumulative)
a cura di Veronica C.
È lecito celebrare una Santa Messa per più intenzioni?
Cosa dicono i Decreti e il Codice di Diritto Canonico?
Come fare se nella Messa che abbiamo richiesto per un vivo o un defunto,
venissero aggiunte altre intenzioni a sorpresa?
Ce ne
parla
Mauro Bonaita, in questo articolo corredato da documenti ufficiali
ecclesiali. Buona attenta lettura.
§§§
Questi ultimi anni ci hanno abituati a discutere di innumerevoli abusi
eucaristici che indubbiamente feriscono il Cuore Sacratissimo di Gesù e la sua
Chiesa, che si chiude, così, a quella predisposizione necessaria a far
fruttificare le Grazie elargite dal Cielo.
Vi è tuttavia un altro grave abuso riguardante la Messa i cui effetti temo
siano altrettanto devastanti, ma meno visibili ai nostri occhi semichiusi
dalla corruzione della carne: mi riferisco alle Messe plurintenzionali.
Leggendo i
Decreti e i Canoni relativi a questo tema sembrerebbe che tale abuso possa riguardare
esclusivamente la sfera economica, non lasciando trasparire al lettore
l'ulteriore risvolto teologico e di Fede, che ne deriva.
Vorrei pertanto, con questo piccolo contributo, sollevare il problema così che
se ne possano meglio intravedere gli effetti devastanti e stimolare i lettori
a collaborare, mettendo al riparo le parrocchie da tale pratica riprovevole.
Da quando ho iniziato a soppesare questo abuso ho dovuto constatare che quasi
tutte le parrocchie, anche quelle più insospettabili, commettono la pratica di
recitare per molti giorni ininterrottamente intenzioni cumulative, che in
realtà sono permesse, in via eccezionale, dalla legge canonica solo per due
giorni a settimana (previa pubblicazione del luogo e dell’orario) secondo il
decreto del 22 Febbraio 1991 (Art.2).
Mi è capitato recentemente in un Santuario nella provincia di Taranto di
contare fino a 44 intenzioni in 3 giorni consecutivi e anche per i successivi
giorni di cumularle ininterrottamente!
Per trattare il tema è necessario comprendere che il rito della Messa, essendo
la forma più eccelsa di Ringraziamento, di Lode e di Gloria a Dio, è il mezzo
migliore e più eccelso per ottenere Grazie attraverso i frutti del Sacrificio
Eucaristico. L’elargizione dei frutti durante la Messa è di un contenuto
catechetico sconfinato!
Per semplificare, citiamo di seguito i quattro
frutti classificati in base ai destinatari, che sono:
-quelli Generali destinati a tutta l’umanità,
-quelli Speciali destinati ai partecipanti attivi alla Messa,
- quelli Specialissimi destinati al solo Sacerdote in virtù della sua vita
crocefissa con Gesù e
- quelli Ministeriali destinati a specifiche intenzioni (per i vivi o per i
defunti).
Mentre, i frutti particolari del Sacrificio Eucaristico sono i
seguenti:
- quello meritorio di Grazia e Gloria,
- l' impetratorio, secondo le preghiere, necessario alla salvezza dei fedeli,
- propiziatorio nella remissione dei peccati e
- soddisfattorio nello sconto delle pene temporali.
È utile ricordare che i frutti sopra menzionati sono elargiti
indipendentemente dal ricevimento del Corpo di Cristo. Ricevere il Corpo di
Cristo è certamente la forma più perfetta di Comunione e permette di
acquisire ulteriori frutti (come la fortezza nel preservarci dai peccati e la
remissione dei peccati veniali), ma è la sola partecipazione alla Messa
che fa accedere a quanto sopra riportato.
Questa potenza si manifesta alla consacrazione del Pane e del Vino. All’atto,
cioè, della Morte in Croce di Cristo e si conclude con la Comunione del
Sacerdote che, in persona Christi, fa salire fino al Padre il gradito
Sacrificio.
(Mc 15,37-39) Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. Il velo del tempio si
squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a
lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: “Davvero quest'uomo era
Figlio di Dio!.”
Per tale motivo le intenzioni di suffragio devono essere espresse dal
Sacerdote prima della consacrazione del Calice. Ed è proprio nostra
intenzione, in questo contesto, il volerci occupare dei frutti ministeriali,
destinati secondo le intenzioni del Sacerdote ai vivi o ai defunti.
Se è vero che il Sacrificio della Messa è un sole che illumina tutti
indistintamente e i cui meriti sono infiniti, non si può dire della stessa
infinitezza l’acquisizione dei frutti che necessariamente vengono ottenuti in
misura finita e proporzionale alla predisposizione del fedele che partecipa
del sacramento o del fedele a cui sono rivolte le intenzioni ( vivo o defunto
che sia).
Sotto questa luce che illumina, se un fedele è duro come un sasso, non
riceverà alcun frutto, mentre se il fedele si rende malleabile come la cera
egli si farà plasmare a immagine di Dio.
Da un punto di vista qualitativo, si capisce che la capacità di ricevere i
frutti per i vivi è molto inferiore rispetto a quella dei defunti in quanto
questi ultimi, essendo Santi e Beati con la Visione Beatifica di Dio o anime
purganti tra gli Angeli, hanno una fede pressoché perfetta.
Invece, dal punto di vista quantitativo, i defunti ricevono un numero
inferiore di frutti; ad esempio, tutti i morti sono inibiti dal ricevere il
frutto propiziatorio, mentre quello soddisfattorio ha effetto solo su coloro
che sono in Purgatorio (in Paradiso nulla più è da scontare, mentre
all’inferno nulla più è possibile - si pensi alla parabola di Lazzaro e del
ricco epulone - Lc 16,19-31).
Quando viene celebrata una Messa dobbiamo tener presente che questa non è
esclusiva della Chiesa Militante (cioè dei vivi), ma che tutta la Chiesa
intera vi partecipa, ivi compresa quella Purgante e quella Trionfante.
I suffragi servono per mettere a frutto le Grazie di intercessione tra la
terra e il Cielo. In questo modo i defunti che ricevono una Messa di suffragio
avranno la possibilità di ricevere enorme beneficio sotto forma di frutto
soddisfattorio a sconto delle pene temporali a cui sono soggetti. Essi, allo
stesso modo, e con fede pressoché perfetta, ricambiano noi vivi con
intercessioni in misura proporzionata alla nostra fede e ai Doni che avremo
elargito per essi. Questi Doni vengono da noi ceduti al Cielo sotto forma di
beni spirituali per le sofferenze offerte e patite qui in terra, ma anche
sotto forma di doni materiali come le elemosine pecuniarie.
Si tenga presente l’obolo della povera vedova (Mc 12,41-44). È in questa
dimensione che dovrebbero essere viste le elemosine per le Messe di suffragio.
Se abbiamo compreso che i frutti di una Messa sono finiti, quando questi vengono
suddivisi per più intenzioni tali frutti verranno anch’essi ripartiti.
Nell'essere disattese le aspettative di Giustizia e Lode nel Memoriale si può
affermare che, non solo i frutti ministeriali saranno suddivisi per il numero
di intenzioni, ma vi saranno frutti Speciali e Specialissimi enormemente
diminuiti a sfavore dei Sacerdoti che commettono l’abuso e dei fedeli che non
comprendono più l’azione santificante e la Giustizia del Cielo, riducendo
ulteriormente nel tempo quella reciproca cooperazione e intercessione tra
Cielo e terra, tra vivi e defunti, tra chiesa Purgante e Trionfante e Chiesa
Militante.
Quei sacerdoti che avranno defraudato i defunti e i loro fratelli vivi
riceveranno il giusto Giudizio:
(Gv 5,4) Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre
terre, e che voi non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono
giunte agli orecchi del Signore onnipotente.
E’ comprensibile che col dilagare di questi abusi Cielo e terra non si parlano
più, ma i defunti e la Giustizia divina continuano a reclamare le loro Sante
Messe!
(Ap 8,1) Quando l'Agnello aprì il settimo sigillo, si fece silenzio nel
cielo per circa mezz'ora.
Il paese della Puglia a cui accennavo precedentemente, presenta due grosse
piaghe visibili ad occhio nudo: enormi blatte che la notte escono dai tombini
(sigillati dagli abitanti con nastro isolante) ed escrementi animali ad ogni
angolo delle strade; che potrebbe essere la giusta piaga inferta dai defunti a
reclamo delle ingiuste Messe di suffragio.
(Mt 7,20) Dai loro frutti dunque li riconoscerete
Vorrei pertanto invitare tutti a confidare maggiormente nel potere delle Messe
di suffragio, anche per se stessi, oltre che per i defunti, ma a far sì che il
momento di farne richiesta diventi anche occasione di battaglia contro l'abuso
delle Sante Messe cumulative.
Invito tutti, per un superiore bene spirituale, oltre allo studio dei
frutti della Messa
a studiare adeguatamente i canoni e i decreti già indicati in alto,che si
riferiscono alle Messe plurintenzionali.
Nella confusione che impera, lo studio e la conoscenza saranno armi che ci
impediranno di allontanarci dalla sana dottrina Cattolica di sempre.
Sarà opportuno quindi, al momento della richiesta della Messa di suffragio,
chiedere espressamente che sia celebrata per una singola intenzione e, se
ritenuto opportuno, lasciare al sacerdote una copia stampata dei precedenti
canoni e decreti.
Infine, se durante la celebrazione della Messa, la richiesta della singola
intenzione venisse disattesa senza preavviso o senza il proprio libero
consenso, sarà lecito e opportuno presentare la propria insoddisfazione,
reclamando una nuova Messa o la restituzione della somma versata.
Sperando di aver offerto un servizio utile alla causa delle anime del
Purgatorio e alle nostre, ringrazio per l’attenzione e cordialmente saluto.
Laudetur Jesus Christus
Mauro Bonaita, Reggio Emilia
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