Nell’evitare anche noi di commentare le affermazioni contenute nell’avviso del Parroco, che si qualificano per conto loro, facciamo notare soltanto la “gentilezza” dell’ “invito” (che di gentile verso i fedeli non ha niente, per non parlare del Signore realmente presente nella Santissima Eucaristia), il riferimento alla “igiene” (retaggio della fanatica devozione a Santa Amuchina dello sciagurato tempo Covid-19) e il “Grazie!” finale (esilarante). L’ennesima conferma, che la più grande sciagura per la Chiesa Cattolica sono i sacerdoti che si distinguono per questo tipo di atteggiamenti, invece di esortare al massimo rispetto e adorazione possibile per la Presenza Reale di Nostro Signore Gesù Cristo nella Santa Eucaristia.
Mi domando se a questo sacerdote al seminario non sia stato detto quale peccato si commette, derogando dalla legge della Chiesa, che non ha mai abrogato il ricevimento della Santissima Eucaristia in ginocchio e sulla lingua. In ogni caso spetta al vescovo di farglielo notare con tanto di motivi.
Sia adorato e ringraziato in ogni momento Gesù nel Santissimo Sacramento.
ANCORA SULLA COMUNIONE EUCARISTICA
Torno, per l’ennesima volta, sul tema del “Come ricevere l’Eucaristia durante la Messa”.
Dal 1967 le norme offrono ai fedeli la possibilità di ricevere la Comunione secondo la tradizione più antica, in piedi e nella mano.
La Comunione eucaristica durante la Messa non è un atto di devozione privata, ma ecclesiale. L’atteggiamento per ricevere la Comunione non può essere semplicemente una scelta individuale né tanto meno una decisione presa per gusti personali o, peggio, per ragioni ideologiche e polemiche.
La vera devozione nella liturgia si manifesta nel “fare comunione” anche nei gesti e negli atteggiamenti.
Con gentilezza invito tutti ad attenersi a quanto comunicato: la Comunione – durante le Messe – sarà distribuita in mano o sulla bocca (anche se poco “igienico” per i successivi fedeli) e rimanendo in piedi davanti al sacerdote. Altre posture (in ginocchio, con ampi inchini…) non esprimono “comunione”, ma “separazione distintiva” dagli altri. Queste posture potete adottarle, rientrati al vostro posto come segno di preghiera e di ringraziamento. Grazie!»
La lettera del flash mob “Ogni ginocchio si spieghi”
Vescovo di Padova: segreteriavescovo@diocesipadova.it
Parroco di San Martino del Duomo di Piove di Sacco: duomosanmartino@gmail.com
Oggetto: OGNI GINOCCHIO SI PIEGHI
MI ASSOCIO E SOTTOSCRIVO IN TOTO LA SEGUENTE LETTERA
Nome
Città
Data
Sua Eccellenza Reverendissima Vescovo Claudio,
Siano lodati Gesù e Maria.
Siamo Fabio ed Elisa T. da Vigorovea.
Le scriviamo per portare a Sua conoscenza un comunicato pubblicato, dal Duomo di Piove di Sacco (San Martino), Padova, sul notiziario della parrocchia la settimana scorsa, riguardante la modalità di ricezione della Santissima Eucaristia.
Si afferma che da quel momento, sistema già applicato nei giorni scorsi, verrà in sostanza negata la Comunione a quanti non si attenessero a tali disposizioni di divieto, cioè a chi volesse ricevere l’Ostia inginocchiato e così è successo.
Per completezza di informazione allego foto del comunicato, affinché possa analizzarlo attentamente.
Evitando di commentare le affermazioni contenute, che non ne hanno bisogno, ci permettiamo però di esprimere il nostro rammarico e dolore nel vedere scritti tali, provenienti da una autorità ecclesiastica che dovrebbe, al contrario, esortare al massimo rispetto e adorazione possibile per la Santa Eucaristia. Stiamo parlando infatti della fede nella Presenza Reale di nostro Signore Gesù Cristo. Eppure questo comunicato conduce nella direzione diametralmente opposta.
Chiediamo dunque se sono ancora validi i documenti della Chiesa seguenti, evitando di citare il Catechismo di San Pio X, il quale categoricamente non permetteva altri modi di comunicarsi se non in ginocchio e sulla lingua:
A – l’Istruzione Inaestimabile donum del 3.4.1980, che al n. 11 prevede che la comunione «può essere ricevuta dai fedeli sia in ginocchio che in piedi, secondo le norme stabilite dalla Conferenza Episcopale»;
B – il n.160 dell’Ordinamento Generale del Messale Romano stabilisce, tra le righe, che: «I fedeli si comunicano in ginocchio o in piedi, come stabilito dalla Conferenza Episcopale»;
C – la Congregazione per il Culto divino, con la lettera This Congregation ad un vescovo e ad un fedele circa la postura per ricevere la comunione eucaristica, in data 1° luglio 2002 chiarificò che: «Pur avendo la Congregazione approvato la legislazione che stabilisce per la santa comunione la postura eretta, in accordo con gli adattamenti permessi dalle Conferenze dei vescovi per mezzo della Istitutio generalis Missalis Romani, n. 160, par. 2, lo ha fatto chiarendo che i comunicandi che scelgono di inginocchiarsi non devono per questo motivo subire un rifiuto» (EV 21/665).
D – «Non è lecito negare a un fedele la santa comunione, per la semplice ragione, ad esempio, che egli vuole ricevere l’Eucaristia in ginocchio oppure in piedi» (Redemptionis sacramentum 91, del 25.3.2004).
Di fatto, per parte nostra non possiamo dimenticare scene ormai indelebili impresse nella memoria della fede molto significative sull’argomento. Quella de:
-l’Angelo della Pace di Fatima con i Pastorelli inginocchiati davanti all’Eucaristia, alla presenza della Quale egli stesso si prostrò faccia a terra recitando la famosa “Preghiera di Adorazione e Riparazione”, e
– quella che ritrae il momento della Comunione, con i Papi Benedetto XVI e San Giovanni Paolo II, ove il Papa comunicando Giovanni Paolo, riceveva la Comunione inginocchiato.
in ginocchio e sulla lingua.
RingraziandoLa sin d’ora per un Suo gentile riscontro ed un intervento sul
sacerdote autore del suddetto comunicato affinché lo ritiri lasciando liberi i
fedeli di ricevere l’Eucarestia inginocchiati, i figli di Dio che vogliono
liberamente adorare il Signore nel Suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità e in
Casa Sua, la Chiesa, motivo per il quale ci rivolgiamo a Lei, quale Pastore
della Diocesi e Suo Rappresentante, La salutano.
Sempre siano lodati Gesù
e Maria.
P.S.: La presente verrà inviata per conoscenza al parroco del
Duomo e probabilmente a breve, a qualche organo di stampa.
Fabio ed Elisa
T.
Iniziativa condivisa dagli "Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo", in
collaborazione con i legali di "Iustitia in Veritate".
Articoli collegati
- «Chi impara a credere, impara a inginocchiarsi». Testimonianza dal diario degli Alleati dell’Eucaristia e del Vangelo – 7 giugno 2024 [QUI]
- Sul modo virtuoso di ricevere l’Eucaristia. Il nocciolo della questione: adorare – Prima parte – 1° maggio 2024 [QUI]
- Sul modo virtuoso di ricevere l’Eucaristia. Tra il “prendere” e il “ricevere”. Equivoci indotti dalle traduzioni – Seconda parte – 9 maggio 2024 [QUI]
- Sul modo virtuoso di ricevere l’Eucaristia. Cosa dicono Giovanni Paolo II e Benedetto XVI – Terza parte – 22 maggio 2024 [QUI]
Postscriptum
L’Editore e lo Staff del Blog dell’Editore ringraziano Veronica Cireneo per il suo prezioso e costante impegno in difesa della verità sulla Presenza Reale di Nostro Signore Gesù Cristo nel Santissimo Sacramento dell’Eucaristia.
Il dogma della transustanziazione sta a significare che il pane ed il vino, con la consacrazione della Celebrazione Eucaristica, diventano veramente il Corpo ed il Sangue di Cristo: «La conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo di Cristo, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo Sangue. Questa conversione si attua nella preghiera eucaristica, mediante l’efficacia della parola di Cristo e dell’azione dello Spirito Santo. Tuttavia, le caratteristiche sensibili del pane e del vino, cioè le “specie eucaristiche”, rimangono inalterate» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 283).
Fonte: korazym.org
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