di Veronica Cireneo
Allo stesso modo, iniziammo il primo resoconto sulla mostra blasfema di Carpi, con la preghiera, la nostra prediletta, che Mosè recitava ogni volta che l’Arca dell'Alleanza partiva: "Sorgi Signore e disperdi i tuoi nemici. Fuggano davanti al Tuo Volto coloro che ti odiano".
E la Santissima Trinità, nella Sua compassionevole misericordia, ha ascoltato la nostra fiduciosa supplica.
Così, dopo tanti rosari di riparazione, pubblici e privati e dopo tante lacrime e sacrifici, finalmente i Suoi nemici son scappati.
Dio può fare in un attimo, ciò che tutti gli uomini del mondo intero, non riescono a fare in una vita.
E a noi, che avevamo sofferto con Lui per gli insulti, le provocazioni e le umiliazioni che quella mostra oscena provocava al Suo e al nostro cuore, oggi ci sembra di sognare.
Come in un canto di ritorno sciogliamo la nostra lingua in inni di giubilo, alla stregua dei prigionieri di Sion, quando furono liberati dal Signore. Alleluia.
Gloria e lode a te Cristo Gesù e onore agli Alleati dell'Eucarestia e ai tanti combattenti di ogni dove, che si spendono per la difesa della Verità e del Santissimo Sacramento in tutte le Sue Forme, perché uniti nel Suo Nome, squadra vincente, molte delle battaglie intraprese ha voluto coronare di vittoria. Non potendo citarle tutte ricordiamo innanzitutto quella che vede distribuire la Comunione in bocca e in ginocchio a quei fedeli che così vogliono riceverLa, in quelle chiese e da parte di certi sacerdoti ostili che prima si rifiutavano, a volte ridicolizzandoli.
Più materialmente parlando, non si può non rammentare il ritiro del recente spot blasfemo contro l’Eucarestia, della nota marca di patatine, che col suggerimento dell’intelligenza artificiale del Dio quattrino ha fatto prontamente dietro front ed infine quest'ultima, la più eclatante, per il clamore mediatico suscitato, che ha appena visto Carpi calare il sipario e chiudere definitivamente i battenti a quella brutta mostra, oggetto di un triste e prolungato contendere, che ha avuto il torto di aver voluto imporre come fosse artistico, il matrimonio tra il divino e l’osceno.
Il giorno mercoledì 17 aprile 2024, con un post su fb, il pittore Saltini, già definito “imbrattatele” da qualche bontempone, comunica l’intenzione di voler smantellare la sua mostra, allestita nella Chiesa di S. Ignazio - cosa che i “cattolici guastafeste” hanno da subito auspicato - attribuendo la decisione a problemi di salute e all'eccessivita' delle spese. Dichiarava di essere assolutamente non più intenzionato a sostenere quelle per la vigilanza, inizialmente non previste, ma resesi necessarie in itinere, a causa di certi personaggi violenti, incontrati malvolentieri lungo il suo percorso…
Così la mostra chiude i battenti. Ma chi potevano essere i guastafeste che sono andati a rompere le uova nel paniere a lorsignori, se non quei medievali, retrogradi, indietristi, bigotti e ultra-fondamentalisti dei cattolici, colpevoli di aver giudicato pornografica e necrofila, una mostra oscena e macabra e di aver recitato preghiere davanti alla chiesa, così sfacciatamente e pure inginocchiati a mani giunte, per più volte e a centinaia, in faccia alla gente? Sempre loro. Sempre gli stessi.
Quei musoni fanatici tutti pizzi e merletti, che pregano, fanno celebrare messe, e che organizzano pubbliche processioni senza vergogna alcuna, incuranti del fastidio che producono nel prossimo queste “sceneggiate malevole, violente e prive di senso”- dicono - che tante brutte figure hanno fatto fare al vescovo, al pittore e a tutti gli organizzatori del discutibile spettacolo, mettendoli in imbarazzo di fronte al mondo intero. Ma chi si credono di essere, questi ipocriti dal giudizio temerario, che vedono il male dove non c’è?(! )...Dicono.
Si, si chiude la mostra, ma non il caso.
Restano da verificare
più cose che non tornano. Alcune sono semplici curiosità, altre invece hanno
un certo peso, dalle probabili implicazioni legali.
Curiosa ad esempio
la combinazione che il vescovo sia autore di un libro edito qualche anno fa,
intitolato: "La tela sfregiata".
Sembra che qualcuno lo abbia preso alla lettera. Ma chi?! Non si
sa…
Curioso è anche il fatto che il pittore, non si renda conto dello
scandalo suscitato con quelle tele, visto che ha conseguito un master con
una tesi dal titolo:
"Come parlare sporco e influenzare la gente".
Titolo, almeno teoricamente, indizio di consapevolezza. Era o non era
sua intenzione parlare graficamente sporco e influenzare l’umore spirituale
della gente? E se lo era, ma si rifiuta di ammetterlo, è lecito pensare che
al primo master, ne abbia fatto seguito un altro intitolato:
"Come negare l’evidenza", utile ad istruire eventuali difese per
audaci imbrattatele?
Più seriamente parlando resta aperta, quasi come in un giallo, la
storia del fantomatico aggressore di cui non esistono testimoni, né
traccia di nessun tipo: né digitale, né fotografica, né videoregistrata, al
punto che sembrerebbe impossibile per gli inquirenti procedere nelle
indagini.
Come resta aperta l’odierna eclatante scoperta, e crediamo a ragione che non
sarà nemmeno l’ultima, dell’avv. Francesco Fontana, presidente di "Iustitia
in Veritate" che mette il luce l'ipotesi della truffa, per plagio.
Le
opere esposte, infatti, sembrerebbero in gran parte copiate. Se ne parla
[qui].
Davvero un bel pasticciaccio, quello di Carpi. Brutto! Sotto ogni profilo…
Al momento, sul versante opposto,
quello dei cattolici guastafeste, fervono, come stabilito, i
preparativi per la grande processione del prossimo 11 maggio.
Iniziativa del “Comitato Scopelli” a cui hanno gia’ aderito
spontaneamente oltre una decina di movimenti cattolici, tra cui gli Alleati
dell'Eucarestia.
Nel frattempo, le strade e le piazze di Carpi e di altre città
dell’Emilia, per arrivare addirittura a Forlì, città natale del Monsignore ,
già soprannominato da qualche buontempone "Erio e le storie tese" per quanto
sono stati capaci di tirare la corda, appaiono già da qualche giorno
tappezzate da manifesti che campeggiano fieri su muri e
pannelli pubblicitari con la scritta gigantografica che recita:
"BASTA negare l’evidenza. FUORI la mostra dalla chiesa".
Detto, fatto! Manifesti significativi realizzati dal “Comitato
Quanta Cura” a cui hanno aderito altre tre sigle, tra cui gli Alleati. Lo
stesso Comitato ci dà appuntamento a Carpi, per la quinta ed ultima volta in
un mese e mezzo, sul piazzale antistante la nota chiesa di S.Ignazio,
oggi, sabato 20 aprile,
nel pomeriggio alle ore 18, per la recita del quinto
Santo Rosario
di riparazione, supplica e ringraziamento.
È stato fatto uso di articoli giornalistici, di raduni di preghiera, di denunce penali in Procura. Fatti sostare in città i camion vela dei Pro Vita; inviato lettere alla Curia Vescovile; affissi manifesti pubblici e nonostante lo sfregio procurato con spray e taglierino da un illustre sconosciuto mai individuato da nessuno, che veste ancora i panni del fantasma, evento che ad ogni modo ha misurato l’ indubbia tensione in atto, la mostra anziché chiudere fu solo temporaneamente sospesa, in coincidenza del triduo pasquale.
Ma chiunque può testimoniare e la storia non potrà non tenerne conto del sollevamento generale del popolo cattolico profondamente contrariato da questa plateale offesa a Nostro Signore Gesù Cristo e a Sua Madre.
Nessuno può dire di non essere stato messo a conoscenza che una quantità enorme di persone si è sentita oltraggiata e ferita nel cuore della fede, ma gli autori e attori dello scandalo hanno insistito davvero a lungo nell’errore, con una perseveranza quasi diabolica e ad ora impunemente, contro la volontà di una significativa maggioranza popolare, operazione davvero moralmente disonesta.
Eppure li ringraziamo, perché sono diventati motivo di collante tra le diverse anime cattoliche che compongono l’attuale vero Corpo Mistico della Chiesa, motivo per cui le varie associazioni cattoliche hanno saputo e voluto superare le divisioni e i particolarismi della propria missione specifica, per seguire l’obiettivo comune: quello di consegnarsi alla storia come restauratori e difensori dei valori e della dottrina cattolica pur e soprattutto nella frastornata società odierna.
Pistola fumante che in quest'epoca atea e convulsa esistono cattolici veri, che in quanto tali vogliono mantenere vivi l’ordine e il rispetto della Verità, della Casa e delle Cose di Dio e che ciascuno di costoro, secondo i propri metodi, strumenti e tempi, intende non permettere deroghe a nessuno, preti compresi, impazziti, privi di fede, affaristi, timorosi della gerarchia o satanisti che siano.
Si tenga presente per il futuro, che questa squadra di cattolici guastafeste non cederà di un millimetro e il tentativo di trasformare la Casa di Dio in un covo di vipere non avverrà nel loro nome.
Non solo. Avverrà che non essendo cani muti (Isaia 56,10) abbaieranno a difesa del loro Padrone e Signore, in numero sempre maggiore e sempre meglio organizzato, finché non vedranno scampato il pericolo che venga infangato il Santissimo Nome del nostro Dio.
"(...) all’inizio c'è stata una leggera tensione, perché un signore con la telecamera ci ha filmati con un ghigno beffardo… gli abbiamo detto di qualificarsi….si è inventato di essere delle forze dell'ordine, ma in realtà era un custode del museo diocesano, dove subito dopo è rientrato.
Anche la Digos ci ha filmati, ma… erano a disagio. Ho visto gente fermarsi sul marciapiede opposto e pregare da lontano con noi, ma tanti altri passavano con indifferenza…L’ impressione è stata che i carpigiani non stiano reagendo all'onta. Chi tiene alta l’attenzione sul caso di Carpi, siamo noi modenesi"
Per il resto, qualunque sia l'esito giuridico di questo pasticciaccio brutto di Corso Fanti, fossero tornati prima sui loro passi, o non si fossero mossi affatto fin dal principio, avrebbero potuto evitare di passare alla storia come coloro che hanno applaudito all’immagine di un pederasta che violenta sessualmente il cadavere di un improbabile Cristo, ingannando il popolo di Dio.
Cosa che per un uomo e per un sacerdote non è il massimo della dignità.
La battaglia è stata dura e non è stato facile stare nei nostri panni. Ma stare nei loro, sarebbe sicuramente molto peggio. Dio li perdoni.
Veronica Cireneo
(co-fondatrice degli Alleati dell'Eucarestia) e lo staff di collaboratori e informatori.
Sabato 20 aprile
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