sabato 20 gennaio 2024

UNA MOSTRA BUGIARDA e BLASFEMA

Invitati dall'ideatore e autore della lettera, avvocato Roberto De Petro, a collaborare, gli Alleati aderiscono all'iniziativa di denunciare lo scandalo della mostra blasfema organizzata dai francescani di Palermo e chiederne l' annullamento o quanto meno a modificarne il titolo.

Il soggetto della mostra, falsamente denominata “Cristo in gonnella” che verrà inaugurata a Palermo il 27 gennaio ore 19, nulla ha a che fare con il Nostro Signore Gesù Cristo. Né ha nulla a che fare, come da alcuni superficialmente ipotizzato con il Cristo di Scicli (Sicilia) o Crocifisso con la Veste anche detto IL CRISTO DI BURGOS se non per risibili apparenti similarità.

Carissimi, ricordiamo alcune faccende basilari, vitali nella confusione e nel disorientamento liquido imperante dove bello e brutto, giusto e sbagliato vorrebbero che credessimo siano la stessa cosa. E non ci crediamo e mai ci crederà chi non impazzisca completamente.
Cristo per essere tale deve avere i chiodi nelle mani e nei piedi. L'ipotetico Cristo della mostra, guardate le immagini, non ha il chiodo sulla destra.
Sulla sinistra c'è uno strano volto e soprattutto non si vede il chiodo nei piedi, coperti da una mostruosa figura para-angelica, sessuata con seni e priva di testa.
L'abito indossato dal Cristo, Sacerdote in Eterno, di Burgos e di Scicli, è un abito sacerdotale, dignitoso con pizzi e merletti e non è una mediocre "gonnella" scozzese che con l'abito sacerdotale non ha nulla a che vedere.
Quindi il soggetto in questione non è Cristo. Se non è Cristo lo dicano. Anche perché usare il nome di Dio vanamente e vanitosamente per il successo di una sciatta mostra è peccato mortale, quale impugnazione della verità rivelata e di questo ciascuno che se ne renda responsabile, in gonnella o in pantaloncini, volente o nolente dovrà rendere conto a Dio Stesso.
Inoltre dare quel titolo alla mostra, in questi tempi in cui l'omosessualità è sdoganata, pubblicizzata fino allo sfinimento dal gender, le transazioni sessuali, i gay pride e benedetta dalla gerarchia vaticana, fuori da ogni dubbio fa pensare che sia finalizzata al duplice obiettivo di : prendersi pubblicamente e reiteratamente gioco dell'Onnipotente, manipolare e annebbiare ideologicamente le coscienze.
E che siano dei francescani ad averla pubblicizzata annunciandola con gioia, ci fa capire che la coscienza ottenebrata ce l'ha innanzitutto chi vorrebbe ottenebrare quella altrui.Ciascuno dà infatti ciò che ha.
Siamo spiacenti di comunicare la nostra più totale dissociazione da costoro, giacché per noi la gioia è Cristo morto e Risorto appunto, che essi non conoscono.
Basta offendere Nostro Signore! Vergogna!
Dio conceda loro grazie di conversione, dia Gloria al Suo nome e vendichi gli scandalizzati. Amen
Si prega di inoltrare quante più mail possibili agli indirizzi in calce e di diffondere l'iniziativa in maniera massiccia.
 
Segue lettera da inoltrare:

"Con sconcerto apprendiamo della mostra blasfema in oggetto. Non è bastato che Nostro Signore fosse tradito, schiaffeggiato, percosso (colaphis eum ceciderunt), flagellato e finalmente fatto morire in Croce come un infame, circondato da 2 malfattori.
Ci voleva pure questa empietà ad opera di sedicenti "francescani", che al tradimento e alla bestemmia aggiungono anche lo scandalo dei fedeli.
Del resto, cosa ci si può aspettare quando la stessa gerarchia ecclesiastica benedice le "gaie" unioni e nega perfino l'esistenza dell'inferno?
Ivi vi attende il "caloroso" benvenuto di Giuda.
Non peggiorate la vostra situazione e annullate questa mostra vergognosa".
 
Luogo e data

Firma 
 
Avv. R. De Petro in collaborazione con gli Alleati dell'Eucarestia e del Vangelo
 
Sabato 20 gennaio 2023
Veronica Cireneo 
https://t.me/alleanza3

Articolo pubblicato da
Stilum Curiae 

Invitati dall'ideatore e autore della lettera, avvocato Roberto De Petro, a collaborare, gli Alleati aderiscono all'iniziativa di denunciare lo scandalo della mostra blasfema organizzata dai francescani di Palermo e chiederne l' annullamento o quanto meno a modificarne il titolo.

Il soggetto della mostra, falsamente denominata “Cristo in gonnella” che verrà inaugurata a Palermo il 27 gennaio ore 19, nulla ha a che fare con il Nostro Signore Gesù Cristo. Né ha nulla a che fare, come da alcuni superficialmente ipotizzato con il Cristo di Scicli (Sicilia) o Crocifisso con la Veste anche detto IL CRISTO DI BURGOS se non per risibili apparenti similarità.

Carissimi, ricordiamo alcune faccende basilari, vitali nella confusione e nel disorientamento liquido imperante dove bello e brutto, giusto e sbagliato vorrebbero che credessimo siano la stessa cosa. E non ci crediamo e mai ci crederà chi non impazzisca completamente.
Cristo per essere tale deve avere i chiodi nelle mani e nei piedi. L'ipotetico Cristo della mostra, guardate le immagini, non ha il chiodo sulla destra.
Sulla sinistra c'è uno strano volto e soprattutto non si vede il chiodo nei piedi, coperti da una mostruosa figura para-angelica, sessuata con seni e priva di testa.
L'abito indossato dal Cristo, Sacerdote in Eterno, di Burgos e di Scicli, è un abito sacerdotale, dignitoso con pizzi e merletti e non è una mediocre "gonnella" scozzese che con l'abito sacerdotale non ha nulla a che vedere.
Quindi il soggetto in questione non è Cristo. Se non è Cristo lo dicano. Anche perché usare il nome di Dio vanamente e vanitosamente per il successo di una sciatta mostra è peccato mortale, quale impugnazione della verità rivelata e di questo ciascuno che se ne renda responsabile, in gonnella o in pantaloncini, volente o nolente dovrà rendere conto a Dio Stesso.
Inoltre dare quel titolo alla mostra, in questi tempi in cui l'omosessualità è sdoganata, pubblicizzata fino allo sfinimento dal gender, le transazioni sessuali, i gay pride e benedetta dalla gerarchia vaticana, fuori da ogni dubbio fa pensare che sia finalizzata al duplice obiettivo di : prendersi pubblicamente e reiteratamente gioco dell'Onnipotente, manipolare e annebbiare ideologicamente le coscienze.
E che siano dei francescani ad averla pubblicizzata annunciandola con gioia, ci fa capire che la coscienza ottenebrata ce l'ha innanzitutto chi vorrebbe ottenebrare quella altrui.Ciascuno dà infatti ciò che ha.
Siamo spiacenti di comunicare la nostra più totale dissociazione da costoro, giacché per noi la gioia è Cristo morto e Risorto appunto, che essi non conoscono.
Basta offendere Nostro Signore! Vergogna!
Dio conceda loro grazie di conversione, dia Gloria al Suo nome e vendichi gli scandalizzati. Amen
Si prega di inoltrare quante più mail possibili agli indirizzi in calce e di diffondere l'iniziativa in maniera massiccia.
 
Segue lettera da inoltrare:

"Con sconcerto apprendiamo della mostra blasfema in oggetto. Non è bastato che Nostro Signore fosse tradito, schiaffeggiato, percosso (colaphis eum ceciderunt), flagellato e finalmente fatto morire in Croce come un infame, circondato da 2 malfattori.
Ci voleva pure questa empietà ad opera di sedicenti "francescani", che al tradimento e alla bestemmia aggiungono anche lo scandalo dei fedeli.
Del resto, cosa ci si può aspettare quando la stessa gerarchia ecclesiastica benedice le "gaie" unioni e nega perfino l'esistenza dell'inferno?
Ivi vi attende il "caloroso" benvenuto di Giuda.
Non peggiorate la vostra situazione e annullate questa mostra vergognosa".
 
Luogo e data

Firma 
 
Avv. R. De Petro in collaborazione con gli Alleati dell'Eucarestia e del Vangelo
 
Sabato 20 gennaio 2023
Veronica Cireneo 
https://t.me/alleanza3

Articolo pubblicato da
Stilum Curiae 

Nessun commento