Sappiamo che molti di voi hanno rinunciato alla speranza di vedersi corrispondere quanto richiesto, e che alcuni disperano addirittura di ottenere una risposta, anche fosse negativa.
Purtroppo in ambito ecclesiale l'adagio popolare che recita: ”Domandare è lecito, rispondere è cortesia” sembra non funzionare più, se è vero, come è vero, che neppure nei piani più alti della scala gerarchica, titolati e cariche vescovili, cardinalizie ed episcopali non si rispondono più nemmeno tra di loro.
Nessuno si stupisca poi se diventa impossibile non domandarsi, come possa una chiesa siffatta “vanagloriarsi” del titolo di : “Chiesa … in dialogo(?)”: titolo con il quale inquadra ogni sorta di manifestazione pubblico-sociali-artistico-sportive ,che svolge ormai sempre più frequentemente proprio lì dove non si dovrebbe: nella chiesa.Che è la Casa di Dio.
Luogo di eccellenza, riservato esclusivamente alla Celebrazione del Santo Sacrificio della Messa.
Ma nonostante questo trend, che rientra nel filone della confusione, principale arma di satana, che usa gettare fumo negli occhi per adescare sempre nuove vittime tra le sue spire e appropriarsi del loro bottino spirituale, non tutti sono pronti a desistere.
Non solo non desistono, bensì insistono, perché sanno, come le parole immortali di Santa Giovanna d’Arco esprimono, che: “Bisogna dar battaglia, perché Dio conceda vittoria”
Ecco quindi che per costoro, irriducibili cattolici che intendono consegnarsi alla storia come sostenitori e restauratori dell’ordine, della disciplina e dei valori intimi ed estetici della nostra santa religione, che i legali dell’associazione “Iustitia in Veritate” (il sito della quale consigliamo di visionare e chi vuole ad iscriversi come anche altri hanno già fatto www.iustitiainveritate.org, in collaborazione con gli Alleati dell' Eucarestia hanno redatto un sollecito da inviare
-all’ indirizzo PEC del Vescovo della propria Diocesi di appartenenza, possibilmente in unica copia sottoscritta da più persone,
-o per posta senza busta, ma spillata negli angoli, affinché nessuno possa dire, di aver ricevuto una busta vuota,
-oppure consegnarla a mano in Curia, dove andando almeno in due persone, chiedere agli addetti dell’ufficio il numero di protocollo, il rilascio del quale è obbligatorio per legge, mentre il suo rifiuto si configura nel reato di omissione di atti d’ufficio. Nell’eventualità del diniego, non consegnare nulla e inviare, come espresso sopra, possibilmente per PEC che costituisce, tra tutte, la migliore delle soluzioni.
-All’interno del fac-simile del sollecito che segue, scegliere l'opzione giusta (il singolare per chi intende firmare da solo, il plurale per chi sottoscrive in un elenco di firme).
-Non dimenticare di aggiungere nel sollecito, la data della prima lettera già inviata al vescovo.
Veronica Cireneo,
amministratori e collaboratori degli Alleati,
in unione con l’ass.ne “Iustitia in Veritate”.
Giovedì 22.02.2024
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Articoli precedenti
1) La prima lettera inviata ai vescovi Richiesta al Vescovo di celebrare Sante Messe in rito antico
2) Il primo “si” ricevuto [qui]
Eccellenza Reverendissima,
Monsignor……….
qualche giorno fa, precisamente il …….., Le ho / abbiamo inviato una semplice filiale richiesta come fedele / fedeli affinchè venga garantita nella Diocesi di…..la celebrazione della Santa Messa con i libri liturgici del 1962.
Ad oggi non avendo ricevuto risposta, torno / torniamo a rinnovare la mia / nostra istanza in un tempo che avrebbe dovuto essere di gioia serena e pura, ed invece è stato reso pieno di dolorosa apprensione a causa della dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede Fiducia Supplicans.
Eccellenza, sembra che ci sia posto per tutti, anche a chi rimane pervicacemente attaccato al peccato.
Si giustifica tutto con l’accoglienza e l’inclusione e non c’è posto per me / noi nella Chiesa Cattolica?
A Lei, che ha ricevuto l’unzione come successore degli apostoli, non può sfuggire che le stesse forze che hanno generato la dichiarazione Fiducia Supplicans si sovrappongono esattamente con quelle che hanno esultato per i divieti e la condanna contenuti nel motu proprio Traditionis Custodes.
Forse Lei non ha abbastanza discernimento per accorgersi di come, con paradosso orribile, le stesse bocche che gridano accoglienza e inclusione per il peccato ostinato sono le stesse che proclamano esclusione ed estinzione per un rito santo, che è celebrato attualmente in tanti luoghi con meravigliosi effetti spirituali?
Eccellenza, il Suo animo di pastore, avvertito di queste incongruenze e contraddizioni, non saprà forse agire perché accoglienza e inclusione siano riservate ai fedeli che anelano alla celebrazione e alla partecipazione in piena libertà alla Santa Messa reintrodotta da Papa Benedetto XVI con la Summorum Pontificum?
Che non avvenga, Eccellenza carissima, che sia la bocca di un successore degli apostoli a predicare accoglienza e inclusione e a praticare discriminazione ed esclusione.
Che ci sia posto per tutti Eccellenza, per i poveri peccatori che chiedono benedizioni e per i poveri peccatori che chiedono la Santa Messa con i libri liturgici del 1962.
Attendendo quindi una parola degna di apostolo rispondendo favorevolmente e indicandomi / indicandoci un sacerdote, qualora non ve ne fosse alcuno in grado di celebrare con i libri liturgici del 1962, sarò / saremo ancora più lieto / lieti che possa farlo Lei, a cui potrò / potremo confermare la mia / nostra fede nella Chiesa prestando tutte le rassicurazioni e le condizioni che indicherà.
Con reverente rispetto e fiducioso/a / i, Le chiedo / chiediamo la Sua paterna benedizione.
Luogo - data, firma / firme
Dicitura finale:
INIZIATIVA NAZIONALE DEGLI ALLEATI DELL'EUCARESTIA IN COLLABORAZIONE CON IUSTITIA IN VERITATE
Articolo rilanciato da
IUSTITIA IN VERITATE
2 commenti
Thank you. Victoria Tellez, Texas USA.
Hello, Victoria. Thank you ♥️
Veronica
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